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Salone di Ginevra: il GIMS a rischio anche nel 2021 dopo il rifiuto del prestito

A rischio GIMS 2021: la nuova edizione del Salone potrebbe saltare dopo il rifiuto del prestito della Svizzera

Salone di Ginevra: il GIMS a rischio anche nel 2021 dopo il rifiuto del prestito
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 26 mag 2020

Qualche mese dopo la cancellazione del Salone di Ginevra, l'organizzazione si trova a fare i conti con i proverbiali cocci: 11 milioni di franchi di perdite stimate (poco meno di 10,4 milioni di euro) e una nuova edizione da organizzare. GIMS 2021, però, è sempre più a rischio. La Fondazione che gestisce l'evento, infatti, aveva ricevuto una proposta da parte del Geneve State Council per 16,8 milioni di franchi, cifra che sarebbe stata erogata a determinate condizioni. 

Quella della discordia riguarda la cessione in outsourcing dello show a Palexpo SA, includendo anche la fase di concettualizzazione che avrebbe quindi costretto la Fondazione a farsi da parte per la nuova edizione. La proposta, incompatibile con lo statuto e con gli scopi del Salone messi nero su bianco ormai più di 100 anni fa, è stata quindi rifiutata. 

Secondo quanto comunicato, l'organizzazione del Salone di Ginevra ha ricevuto diversi messaggi di supporto dai produttori, che accoglierebbero volentieri una nuova edizione nel 2022. I giochi non sono ancora chiusi ufficialmente e Sandro Mesquita, il CEO, comunica che sono in corso i lavori per recuperare la stabilità finanziaria necessaria e capire se sarà possibile un ritorno già l'anno prossimo. La notizia non è certo l'unica: di recente anche il Salone di New York è stato cancellato; che sia la fine degli eventi in fiera e l'inizio di un'era digitale come immaginato da Volkswagen?

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