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CarVertical è affidabile? Facciamo chiarezza: l'intervista e la nota dell'IVASS

CarVertical è affidabile? Ecco la nostra indagine e alcune alternative gratuite

CarVertical è affidabile? Facciamo chiarezza: l'intervista e la nota dell'IVASS
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 17 nov 2024

CarVertical è un servizio online che promette di aiutarvi a valutare l'acquisto di una vettura usata: le informazioni arrivano da diverse banche dati e sono raccolte in cinque parametri principali: contachilometri, per scoprire se l'odometro di bordo è stato manomesso, status legale, danni subiti dalla vettura, utilizzo pregresso (se è stata usata come taxi o auto di servizio) e se si tratta di un veicolo rubato

Probabilmente avrete già sentito di loro, d'altronde influencer di ogni tipo stanno già iniziando a sponsorizzare l'azienda omettendo però alcune informazioni fondamentali che, grazie ad un intervista, troverete esplicitate di seguito. Perché, e lo vedremo, CarVertical è affidabile, ma bisogna mettere un importante asterisco che l'azienda stessa ci ha confermato.

AUTO DANNEGGIATA E RIPARATA? DIFFICILE SAPERLO IN ITALIA

Una delle parole che più è emersa nel corso dell'intervista a CarVertical è "trasparenza". Va dato atto che, nel nostro primo incontro, i rappresentanti dell'azienda hanno dimostrato un'ottima trasparenza, ammettendo in prima persona che tutta la parte relativa allo storico dei danni delle vetture italiane, è oggi impossibile da ottenere

Ma andiamo con ordine: il report di CarVertical integra al suo interno una sezione, eventualmente anche corredata da foto (qui l'esempio sul loro sito) dove troviamo le informazioni raccolte dalle banche dati (ad esempio accordi con le assicurazioni) sugli incidenti subiti dall'auto messa in vendita e sulle riparazioni che possono aver "nascosto" la traccia di tali sinistri

Se l'auto arriva dall'estero, queste informazioni sono spesso complete e affidabili, ma CarVertical non è ancora riuscita a fare breccia in Italia perché tali dati sono in mano all'IVASS. L'azienda sta lavorando per cercare di ottenerli, ma i report disponibili ad oggi sono da considerare scevri di questa informazione, a meno di casi particolari e sempre se la vettura è rimasta confinata nel mercato italiano.

Ciò non toglie autorevolezza al report di CarVertical, semplicemente va considerato che uno dei cinque parametri è – a conti fatti e se l'auto ha sempre trascorso la sua "vita" in Italia – una scatola vuota, e che nelle reclame degli influencer questo aspetto non viene mai citato…

CHI É CARVERTICAL E QUALI SONO LE FONTI

Nata sette anni fa, CarVertical ha avuto un'accelerazione interessante, arrivando a più di 170 dipendenti con un fatturato di 40 milioni nel 2023. Tutto ebbe inizio quando il CEO attuale, uno dei fondatori, si dovette confrontare con l'acquisto di una vettura usata e la difficoltà nel reperire informazioni sulla storia del veicolo, così è nato lo strumento che oggi aiuta a vederci più chiaro e che resta molto valido soprattutto per combattere la piaga delle "auto schilometrate". 

Oggi CarVertical opera in 28 mercati, tra cui l'Europa come focus principale ma anche Stati Uniti, Messico e Australia, e raccoglie informazioni da 900 banche dati in 40 Paesi

Le linee di business sono due: quella dedicata ai privati, per consentire a chiunque di acquistare un report sulla vettura che si è intenzionati ad acquistare nel mercato dell'usato, e quella dedicata al mondo B2B dove concessionari e saloni di vendita delle auto usate possono esporre al cliente il certificato di CarVertical come ulteriore garanzia da fornire al cliente. 

CarVertical non ci ha fornito i nomi delle fonti dei dati, perché qui sta il valore dell'azienda e perché i concorrenti avrebbero vita facile se le fonti fossero pubbliche, ma queste afferiscono al mondo delle compagnie assicurative, delle istituzioni governative e includono a volte anche i database delle Forze dell'Ordine. Insomma, un mix di database pubblici (a cui chiunque può potenzialmente accedere) e privati

C'è poi un controllo continuo della qualità dei dati e, quando arriva una richiesta su una targa o un numero di telaio, le API a cui è collegata CarVertical interrogano i database dei partner. Qualora il cliente avesse un dubbio, si può poi chiedere un'ulteriore conferma tramite il supporto clienti. 

PRIVACY DEI DATI

Parlando dei database, sorge a quel punto una domanda: come mai i dati della mia vettura sono accessibili e come faccio a "nasconderli". Premesso che CarVertical è completamente in regola con il regolamento Europeo e con il GDPR, è chiaro che il problema sta alla sorgente, e che diventa troppo complesso da trattare. 

Alcuni dati pubblici è impossibile nasconderli, d'altronde esiste ad esempio un tool istituzionale per verificare se una determinata targa italiana è legata all'assicurazione RC obbligatoria (tramite il portale dall'Automobilista). Insomma, spesso i dati pubblici non associano una persona fisica al mezzo o al numero di telaio, quindi non è possibile sapere che alla targa GG123HD corrisponde il signor Ajeje Brazor: da questo punto di vista la privacy della persona è assicurata

Ma è possibile chiedere al carrozziere di non condividere i dati sulla riparazione del proprio mezzo, o intimare alla compagnia assicurativa di non comunicare a terzi che si è avuto un incidente? CarVertical non ha la risposta, e d'altronde non è neanche un suo problema visto che opera nella legalità e nel rispetto della privacy, quindi sarà interessante approfondire il tema in futuro e con i canali che operano prima del passaggio di quei dati. 

COSA DICE L’IVASS

Un passaggio con l'Ufficio Stampa dell'IVASS è stato utile poi per capire più in dettaglio alcune tematiche: 

Quali dati ha l'IVASS sui sinistri e sulle riparazioni delle auto italiane? Questi dati sono consultabili? E in caso affermativo, può consultarli anche un privato fornendo una targa o un numero di telaio di una vettura usata che è interessato ad acquistare?

L’IVASS gestisce la Banca Dati Sinistri r.c. auto (BDS), alimentata obbligatoriamente da tutte le imprese assicurative che esercitano il ramo in Italia, con riferimento ai dati di tutti i sinistri. In BDS sono presenti dati sintetici sulla localizzazione del danno al veicolo (ad es. anteriore sx, posteriore dx etc.) e sull’importo del risarcimento mentre non è prevista la trasmissione dei dati sulla eventuale riparazione. Il dato concernente l’importo del risarcimento è svincolato da quello della riparazione. L’accesso ai dati contenuti nella BDS è disciplinato da specifiche norme che individuano i soggetti aventi diritto, le finalità per le quali la consultazione può essere consentita, e le modalità di accesso ai dati, nel rispetto delle esigenze di tutela della privacy, con particolare riferimento ai dati personali sensibili. Data la particolare numerosità dei dati personali raccolti nella banca dati in questione, il legislatore ha posto particolari vincoli e cautele nell’accesso e ha previsto che sia l’IVASS a stabilire le modalità e le condizioni di accesso. In attuazione di tale delega IVASS ha adottato il Regolamento 23 del 1° giugno 2016 con cui ha stabilito le modalità di consultazione della BDS, che in ogni caso deve rispettare quanto stabilito dalle norme del Codice della Privacy e del Codice delle Assicurazioni, di seguito indicate. In base all’art. 120 del Codice della Privacy e all’art. 135 del Codice delle Assicurazioni private, hanno diritto alla consultazione della BDS i diretti titolari dei dati personali, gli organi giudiziari e le pubbliche amministrazioni competenti in materia di prevenzione e contrasto di comportamenti fraudolenti nel settore delle assicurazioni obbligatorie per i veicoli a motore immatricolati in Italia, le imprese di assicurazione, la CONSAP e l’UCI, per esclusive finalità di prevenzione, accertamento e repressione di reati o comportamenti fraudolenti. Pertanto, il privato cittadino può consultare solo i dati relativi ai veicoli di sua proprietà e con riferimento al solo periodo in cui si sia stati proprietario del veicolo e non già a periodi precedenti l’acquisto. A legislazione vigente, la BDS non può costituire lo strumento di accertamento di eventuali vizi dei veicoli usati connessi a sinistri stradali in caso di compravendita.

Dalla risposta, citata integralmente, emerge quindi che a questo scopo non è possibile per i privati accedere a queste informazioni, a prescindere che si tratti di un individuo o di un'azienda. 

Riferimenti: 

Ipotizziamo che un privato subisca un incidente, contatti la propria assicurazione e faccia riparare il proprio veicolo; è possibile per tale individuo assicurarsi che questo evento (la riparazione della vettura) non venga mai fornito ad aziende terze come CarVertical o Carfax?

I dati sulla riparazione sono gestiti dall’impresa assicurativa che ne è responsabile del trattamento. L’eventuale comunicazione a soggetti terzi è in ogni caso soggetta all’acquisizione del consenso dell’interessato. In caso di “pubblicazione dei dati” in assenza del consenso potranno essere invocate le forme di tutela previste dalle norme sulla protezione dei dati personali (Codice della Privacy).

Con questa risposta risulta chiaro che… non c'è una risposta, o meglio trovarla sarebbe difficile perché si naviga in una zona "grigia" e perché l'autorizzazione a condividere o meno questi dati è sepolta nei contratti di assicurazione e nel trattamento della privacy che ognuno di noi firma (nella maggior parte dei casi senza averne consapevolezza) quando firma un contratto di assicurazione.

UNA LEGGE CHE DANNEGGIA L’EUROPA

Tirando le somme emergono quindi due scenari: se l'auto non è mai uscita dai confini italiani risulta quasi impossibile, anche con il report di carVertical, scoprire se questa ha subito incidenti e conseguenti riparazioni: per legge, tali informazioni possono essere condivise solo con agenzie assicurative e autorità. Per auto che hanno "vissuto" in più Paesi, l'affidabilità è comunque limitata in quanto mancherebbe la storia relativa agli incidenti italiani.

Se si acquista auto provenienti dall'esterno non è un problema, ma considerando che l'Italia è uno dei Paesi principali per l'esportazione di auto, è chiaro che la normativa porta conseguenze (anche economiche) nel resto dell'Europa. 

Il report di carVertical può comunque essere utile per la valutazione grazie a tutti gli altri parametri, ma non dovrebbe essere necessario che a farlo sia un'azienda. In un mondo ideale, visto che la tecnologia ormai esiste, basterebbe un database istituzionale e nazionale/europeo, condiviso tra motorizzazioni, assicurazioni, autorità, centri revisione e simili, con gli aggiornamenti dei principali eventi nella vita della vettura. 

Rendendo accessibile gratuitamente (o dietro pagamento di un "ticket" simile a quello sanitario) tale database, l'acquisto dell'auto usata sarebbe un processo più semplice e privo di truffe. Nel frattempo, però, esistono comunque strumenti gratuiti già disponibili, anche se molto limitati rispetto alle informazioni raccolte (e unificate in un unico comodo report) da aziende come carVertical.

STRUMENTI GRATUITI DISPONIBILI

Nell'immagine qui sopra si può vedere l'esito della ricerca effettuata sulla mia precedente auto (quindi con chilometri verificati dal sottoscritto prima della vendita nel 2021) disponibile tramite servizio de il Portale dell'Automobilista.

I dati sono validi e corretti, ma il portale consente di ricercare solo le revisioni effettuate dopo l'1 giugno 2018, lasciando un vuoto negli anni precedenti. 

Tramite il portale, poi, può essere utile anche la verifica della copertura assicurativa di un mezzo, la cui assenza può far sorgere un campanello d'allarme in fase di acquisto di una vettura usata.

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