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Batterie auto elettriche: potrebbero durare più di quanto si pensi, secondo uno studio

Uno studio americano evidenzia che l'usura delle batterie delle auto elettriche potrebbe essere minore rispetto a quanto si possa pensare.

Batterie auto elettriche: potrebbero durare più di quanto si pensi, secondo uno studio
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 11 dic 2024

La durata della batterie delle auto elettriche è un argomento che continua a tenere banco, sia presso i sostenitori che presso i detrattori delle vetture elettrificate.

Di recente avevamo parlato di una ricerca che affermava che le batterie durano più del previsto e una conclusione simile arriva adesso da uno studio condotto dallo SLAC-Stanford Battery Center. Anche in questo caso il rapporto indica che il degrado delle batterie non è così marcato come previsto in precedenza, per cui la loro vita utile va oltre alle aspettative iniziali.

Secondo i ricercatori di Stanford, l'errore di fondo sta nel metodo con cui vengono calcolati di solito i cicli di vita delle batterie per auto elettriche, in particolare la costante alternanza tra ciclo di scarica e ciclo di ricarica effettuati per simulare l'utilizzo quotidiano ma che in realtà non trova riscontro nella vita reale.

Gli studiosi affermano che le auto elettriche affrontano numerose variabili durante il loro utilizzo e si trovano quindi ad essere impiegate in un scenari talvolta assai diversi tra loro. Un veicolo viene in effetti usato da alcuni utenti per brevi spostamenti in città in mezzo al traffico con frequenti fermate e ripartenze, ma altri potrebbero usarlo più spesso su tranquille strade extraurbane o nei lunghi viaggi in autostrada.

I PROFILI DI UTILIZZO PER IL DEGRADO DELLE BATTERIE

La varietà degli impieghi e la frequenza con cui si ricorre alla propria auto si riflette ovviamente sulle abitudini di ricarica dei proprietari, che in base all'utilizzo del veicolo potrebbero ricaricare la batteria ogni notte o magari effettuare una ricarica a distanza di giorni da quella precedente.

I ricercatori hanno comunque preso in esame gli utilizzi più stressanti e hanno creato quattro diversi profili basati sui dati di guida. Stabiliti questi parametri, hanno sottoposto ad un test di due anni 92 batterie agli ioni di litio normalmente presenti sul mercato e hanno scoperto che più il profilo si avvicinava al reale utilizzo, più la durata nel tempo delle batterie aumentava, ovvero erano in grado di mantenere in buone condizioni la loro capacità di carica per più tempo rispetto a quanto previsto.

Tra le sorprese dello studio di Stanford c'è il fatto che un'accelerazione brusca ma breve può portare ad un degrado più lento, cosa che è esattamente l'opposto di quanto ci si aspetterebbe. Benefici arrivano anche dal "riposo" delle batterie tra un utilizzo l'altro, come ad esempio lasciare in sosta il veicolo mentre si va a fare la spesa o a svolgere alcune commissioni e riprenderlo dopo alcune ore per tornare a casa, nonché dalla frenata rigenerativa che le carica un po' alla volta in fase di decelerazione.

I fattori che contribuiscono all'invecchiamento della batteria sono in ogni caso tanti e gli stessi studiosi americani sottolineano che ci sono da fare importanti distinzioni caso per caso. Tanto per fare un esempio, lo scenario di utilizzo che interessa i veicoli sottoposti ad un quotidiano logoramento, come i taxi e i furgoni per le consegne, non può essere ovviamente lo stesso che interessa le vetture per uso privato utilizzate per gli spostamenti lavorativi in determinate ore del giorno o per lo svago e il tempo libero.

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