Diesel, aumenteranno i prezzi? Ipotesi accisa allineata a quella della benzina
Per il momento non c'è nulla di deciso, si tratterebbe solamente di un'ipotesi nata dalla volontà di riordinare le spese fiscali in alcuni ambiti

Negli ultimi giorni si è iniziato a discutere di un ipotetico incemento dei prezzi del diesel a causa di un aumento delle accise sul gasolio che il Governo intenderebbe introdurre.
CHE SUCCEDE?
Va detto subito che al momento non è stata presa alcuna decisione definitiva. Perché si è iniziato a discutere di questo tema? Tutto parte dal Piano strutturale di Bilancio 2025-2029 che è stato presentato dal MEF in Parlamento. A quanto pare, il Governo intende riordinare le spese fiscali in alcuni ambiti e si starebbe valutando l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina. Oggi, infatti, l'accisa sul diesel è più bassa di quella della benzina. L'obiettivo è avere maggiore gettito tagliando i sussidi ambientalmente dannosi.
Razionalizzare e semplificare specifiche aree di imposizione in determinati ambiti di tassazione, come l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina e politiche di riordino delle agevolazioni presenti in materia energetica, come leva strategica per conseguire simultaneamente gli obiettivi di incremento dell’efficienza del sistema fiscale italiano e sostegno al pieno raggiungimento della strategia di transazione energetica e ambientale a livello europeo e nazionale.
Ribadiamo, si tratta ancora solamente di un'ipotesi ma se dovesse concretizzarsi potrebbe portare alla crescita dei prezzi del diesel, un aumento che andrebbe a colpire le tasche dei possessori di un'auto a gasolio e dei camionisti. L'esecutivo andrebbe comunque a redistribuire le risorse economiche incamerate attraverso dei bonus green. L’obiettivo è risparmiare 2 miliardi di euro in Sussidi ambientalmente dannosi (SAD) entro il 2025.
UNA STANGATA DA 3,1 MILIARDI DI EURO
Le indiscrezioni sul possibile aumento delle accise per il diesel ha portato immediatamente ad intervenire le associazioni dei consumatori. In particolare, secondo Assoutenti, si tratterebbe di una stangata da 3,1 miliardi di euro.
Oggi l'accisa sulla benzina è pari a 0,728 euro al litro, quella sul gasolio a 0,617 euro al litro: un eventuale allineamento delle accise sul gasolio al livello di quelle in vigore sulla benzina, farebbe aumentare il prezzo ai distributori ed equivarrebbe ad un maggior esborso paria 5,5 euro a pieno, determinando una stangata totale sugli automobilisti da 3,1 miliardi di euro all'anno, qualora i consumi di diesel si mantenessero ai livelli del 2023.
L'associazione spiega che su ogni litro di gasolio acquistato dagli automobilisti italiani il 56,1%, pari a 0,91 euro al litro ai prezzi attuali, se ne va in tasse a titolo di Iva e accise. Situazione anche peggiore per la benzina, dove la tassazione pesa per il 59,8%, pari a 1,04 euro per ogni litro di verde.
Solo nel 2023 gli italiani hanno pagato un totale di 38 miliardi di euro a causa della tassazione (iva e accise) che grava sui carburanti venduti in Italia.
Vedremo quello che succederà e se il Governo ha davvero intenzione di passare dalle parole ai fatti.