Cerca

Zone 30 km/h a Milano, secondo il MIT l'inquinamento non cala

Lo studio evidenzia che i tempi di percorrenza aumentano di poco

Zone 30 km/h a Milano, secondo il MIT l'inquinamento non cala
Vai ai commenti 224
Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 10 lug 2024

Diverse grandi città in Europa (anche in Italia) stanno introducendo i limiti di velocità a 30 km/h in ambito urbano per migliorare la sicurezza delle strade. In Italia, iniziative simili hanno portato a molte discussioni, anche di natura politica. Adesso, sul tema delle Zone a 30 km/h c'è una novità.

In occasione del terzo forum di "The Urban Mobility Council", il think tank della mobilità promosso dal Gruppo Unipol, è stato presentato uno studio del Mit Senseable City Lab focalizzato sulla città di Milano. Illustrato da Carlo Ratti, Direttore MIT Senseable City Lab e Membro del Comitato di Indirizzo The Urban Mobility Council, mostra come varierebbero i tempi di percorrenza e le emissioni inquinanti delle auto all'interno di diversi scenari di Zone 30 km/h in città.

LO STUDIO

Per l'analisi sono stati utilizzati i dati provenienti dalle scatole nere presenti sulle vetture che dispongono dell'RC Auto Unipol (3,4 milioni di viaggi effettuati da veicoli nell’area del Comune di Milano nell’arco di 7 settimane nel 2023). L'obiettivo di questa e di altre ricerche similari sul traffico realizzate dal Mit Senseable City Lab è quello di aiutare le amministrazione delle città a prendere le decisioni più corrette sulla gestione della mobilità urbana.

Dall'analisi della città di Milano è emerso innanzitutto che la velocità media dei viaggi urbani all'interno del Comune è di 28 km/h. Velocità che sale a 44 km/h per gli spostamenti suburbani. Lo studio (la cui presentazione potete visionare all'interno del video che condividiamo) è poi andato a verificare quale sarebbe l'effetto per la città di Milano l'introduzione delle Zone a 30 km/h andando a simulare diversi scenari.

Innanzitutto il territorio è stato suddiviso in 4 zone attraverso anelli concentrici con incrementi verso la periferia fino a coprire l’intera area della città e poi iniziando ad escludere progressivamente dalla riduzione del limite di velocità le strade primarie fino ad arrivare all'esclusione delle strade primarie, secondarie, terziarie e residenziali.

Lo studio prova quindi a rispondere alla domanda di quanto aumenterebbe il tempo di percorrenza di un viaggio medio con l'introduzione delle Zone a 30 km/h. Emerge che l'impatto medio sul tempo di viaggio è limitato. Nello scenario peggiore si andrebbe ad aumentare il tempo di viaggio di 89 secondi (riduzione dei limiti su tutte le strade tranne che le primarie).

Per quanto riguarda, invece, le emissioni inquinanti, lo studio evidenzia che in generale le Zone a 30 km/h portano ad un aumento delle emissioni di monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM), in particolare nelle ore più trafficate.

Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le vetture sono studiate per avere la migliore efficienza di consumo intorno ai 70-80 km/h. Nel caso di Milano, il modello utilizzato dallo studio evidenzia un aumento dell’1,5% delle emissioni anidride carbonica (CO2) e del 2,7% di quelle del particolato (PM) in caso di applicazione del limite di 30 km/h sull'intero territorio comunale.

In futuro l’analisi sarà estesa anche agli impatti sulla sicurezza stradale esaminando i dati relativi ad eventi di frenata/accelerazione improvvisa associati ad un maggior rischio di incidenti.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento