AEHRA, le batterie dei suoi modelli elettrici si potranno riparare
Le batterie supporteranno anche la ricarica bidirezionale

AEHRA, la nuova startup che punta a voler lanciare sul mercato veicoli elettrici premium, sta, piano piano, aggiungendo nuovi dettagli del suo progetto. Questa società, ricordiamo, ha già svelato il suo SUV elettrico che debutterà nel 2025. A seguire, arriverà una berlina.
Adesso, AEHRA ha deciso di raccontare qualcosa di più sulle batterie dei suoi modelli che saranno il frutto del lavoro congiunto con il Gruppo MIBA, che sviluppa e produce soluzioni per batterie nella sua VOLT Factory in Austria.
BATTERIE RIPARABILI
Secondo quanto raccontato da AEHRA, i pacchi batteria di cui saranno dotati i suoi modelli, saranno progettati per poter essere smontati facilmente. Dunque, sarà possibile andare a sostituire e riciclare solo le parti danneggiate, salvaguardando e riutilizzando quelle intatte.
Aspetto interessante, le due aziende lavoreranno per sviluppare una batteria con un’architettura a "900+V". Accumulatore che potrà contare sulla tecnologia FLEXcooler, fornita dal Gruppo Miba. La società racconta che si tratta di un sistema per il raffreddamento della batteria leggero, efficiente e performante. Inoltre, si punta a fare in modo che le vetture possano disporre di una ricarica rapida ed efficiente nel tempo.
Proprio sul tema della ricarica, Franco Cimatti, Chief Engineering Officer di AEHRA, con un passato in Ferrari e Lotus, ha commentato:
Tanti parlano di ricarica veloce, 350 kW è un numero di riferimento per l'industria e si può sostenere finché la batteria tiene la temperatura. Se non è in grado di gestire quest’ultimo fattore, la velocità di ricarica rallenta. Noi stiamo cercando di realizzare una batteria che è ‘allenata’ a sopportare quello sforzo nel processo ricarica, così da poterla mantenere per più tempo possibile.
I veicoli elettrici di AEHRA supporteranno anche la ricarica bidirezionale. Al riguardo, Franco Cimatti aggiunge:
Un impianto fotovoltaico di una casa ha una batteria di accumulo di circa 10 kW, se si ha una vettura che ha più di 100 kWh in caso di emergenza si può alimentare per qualche giorno l’abitazione grazie alla batteria dell’auto.
Dunque, il costruttore, grazie alla collaborazione con il Gruppo MIBA, intende dotare le sue vetture con batterie che possono esse facilmente smontate e riparate, in modo da poter favorire il riciclo e il riutilizzo delle componenti interne. Cimatti spiega:
Un approccio che porterà a una complicazione della progettazione, ma che consente di riparare e riutilizzare la batteria, e che al tempo stesso viene apprezzato dai fornitori, perché si differenzia da quello tradizionalmente utilizzato dai grandi player dell’automotive. Oggi vediamo molta enfasi nel cercare di alleggerire la batteria, togliendo elementi e per certi versi semplificando il montaggio. Una batteria costruita invece con le nostre specifiche, permetterà di sostituire le celle e di utilizzare il resto della struttura, della parte di raffreddamento, così come cablaggi e centraline. Prendere e buttare è una pratica tipica dei nostri tempi, ma con l'avvento della sostenibilità sta tornando l'importanza di aggiustare e riparare.
IL SUV ELETTRICO
Ricordiamo che secondo quanto raccontato da AEHRA, il SUV misura circa 5,1 metri in lunghezza, circa 2 metri in larghezza e 1,64 metri in altezza, con un passo di circa 3 metri. Per quanto riguarda le specifiche, per il momento sappiamo che l'auto disporrà di una potenza compresa tra 550 e 600 kW e sarà in grado di arrivare ad una velocità massima di 265 km/h (limitata elettronicamente). Per l'autonomia si punta ad percorrenza di oltre 800 km. Per il prezzo, in passato si parlava di una forchetta compresa tra 160 e 180 mila euro.