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Transport & Environment contro gli e-fuel: nel 2035 copriranno solo il 2% dei consumi

Nuove critiche verso l'utilizzo dei carburanti sintetici

Transport & Environment contro gli e-fuel: nel 2035 copriranno solo il 2% dei consumi
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 6 ott 2022

Sulle potenzialità degli e-fuel e sulla possibilità di poterli utilizzare per poter allungare l'utilizzo dei motori endotermici in un periodo in cui si parla del loro futuro pensionamento, se ne discute molto. Tuttavia, Transport & Environment che già da tempo aveva criticato la loro utilità, torna nuovamente a sottolineare questo aspetto. Questa volta, però, lo fa portando i dati di una ricerca svolta direttamente dall'industria petrolifera, realizzata da Concawe.

Secondo quanto raccontato da Transport & Environment, la ricerca mette in evidenza che nel 2035, anno in cui si vuole vietare la vendita dei nuovi veicoli endotermici, gli e-fuel saranno in grado di alimentare al massimo il 2% di tutte le auto presenti sulle strade europee.

SOLUZIONE PER POCHI

Dunque, per Transport & Environment, la produzione di e-fuel sarà ancora all'inizio alla data del 2035. Quindi, solo 5 milioni di auto su di un totale stimato di 287 milioni potrebbe funzionare completamente con i carburanti sintetici per questa data. Per T&E, gli e-fuel sono solamente uno stratagemma delle compagnie petrolifere e dei costruttori di auto per ritardare la transizione verso tecnologie a emissioni zero.

Insomma, T&E punta il dito contro chi vuole chiedere una deroga sull'abbandono dei motori a combustione a patto che questi modelli utilizzino e-fuel. Joann Gimbert, analista di T&E, ha dichiarato:

Gli e-fuel sono presentati come un modo per prolungare la vita della tecnologia dei motori a combustione. Ma i dati dell'industria mostrano che ci sarà abbastanza carburante solo per una piccola frazione delle auto su strada. I legislatori dovrebbero chiudere le porte a questo stratagemma dell'industria dei combustibili fossili.

Ma non è finita qui, in quanto Transport & Environment aggiunge che se vogliamo considerare solamente gli e-fuel prodotti con energia rinnovabile, allora il numero di auto che potrebbero alimentare sarebbe molto più basso dei 5 milioni menzionati in precedenza.

In Europa, i carburanti sintetici per le auto assorbirebbero l'elettricità rinnovabile necessaria per il resto dell'economia. È anche ingenuo pensare che i Paesi in via di sviluppo, alcuni dei quali mancano di energia per i bisogni di base, possano rinunciare alla loro energia rinnovabile per dedicarla agli e-fuel delle auto europee, solo per soddisfare gli interessi dei produttori di motori. I combustibili sintetici prodotti in Europa dovrebbero avere la priorità per gli aerei e le navi, la maggior parte dei quali non può utilizzare le batterie per decarbonizzarsi.

T&E ha affermato che i piani dell'industria di importare e-fuel su vasta scala non sono realistici poiché gli impianti di produzione e gli standard globali per certificare i combustibili sintetici non esistono. Inoltre, i carburanti sintetici sono anche una soluzione molto meno ecologica per le auto rispetto alle vetture elettriche. Secondo quanto affermato, entro il 2030 un'auto elettrica emetterà il 53% in meno di CO2 nel suo ciclo di vita rispetto ad un'auto alimentata da e-fuel.

A tutto questo si aggiunge che utilizzare e-fuel nelle automobili non eliminerà le emissioni tossiche di una delle maggiori fonti di inquinamento atmosferico. L'anno scorso, evidenzia T&E, test di laboratorio hanno dimostrato che un'auto che utilizza combustibili sintetici ha emesso tante emissioni di NOx quante ne emetterebbe un'auto con carburanti tradizionali.

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