Mercato auto Europa 2022: anche a marzo immatricolazioni in forte calo
Continua il periodo difficile per il settore automotive europeo.

Continuano le difficoltà per il mercato auto europeo. Secondo i dati di ACEA (Associazione europea dei costruttori di auto), nel mese di marzo 2022 ci sono state, a livello di Unione Europea, 844.187 immatricolazioni, pari ad una flessione del 20,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (1.062.511). Secondo l'associazione, a contribuire a questo dato negativo sono i problemi di produzione dovuti alla crisi della fornitura dei componenti che è stata peggiorata dallo scoppio del terribile conflitto in Ucraina.
Volendo include anche i Paesi EFTA e il Regno Unito, nel mese di marzo 2022 sono state immatricolate 1.127.077 vetture pari ad un calo del 18.8% rispetto al marzo del 2021 (1.387.985). Volendo fare un confronto anche con il periodo precedente alla pandemia, nel mese di aprile 2019, in Unione Europea erano state immatricolate 1.143.046 auto. Considerando anche i Paesi EFTA e il Regno Unito, il dato delle immatricolazioni sale a 1.345.181.
Tornando ai dati del 2022, la maggior parte dei Paesi dell'Unione Europea ha registrato cali a doppia cifra, inclusi i quattro mercati chiave: Spagna (-30,2%), Italia (-29,7%), Francia (-19,5%) e Germania (-17,5%). Andando a guardare i numeri del primo trimestre del 2022, le immatricolazioni di auto nuove in Unione Europea sono diminuite del 12,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un totale di 2.245.976 nuove autovetture immatricolate.
Tutti e quattro i principali mercati dell'UE hanno registrato cali nel primo trimestre: Italia (-24,4%), Francia (-17,3%), Spagna (-11,6%) e Germania (-4,6%). E andando a guardare i risultati dei Gruppi automobilistici (sempre a livello UE), i dati solo per lo più estremamente negativi. Per esempio, il Gruppo Volkswagen chiude con un calo del 24,3%. Peggio fa Stellantis con un crollo del 32,9%. Il Gruppo Renault "contiene le perdite" con una flessione del 14,1%. Piccolo segno positivo, +0,5%, invece, per il Gruppo Hyundai.
Una situazione, dunque, difficile che potrebbe durare ancora a lungo. Il problema della catena di fornitura è ancora lontano dall'essere risolto. Le case automobilistiche, infatti, sono ancora costrette a dover rivedere la produzione all'interno delle loro fabbriche. Dunque, questo significa che continua la carenza di nuove auto disponibili. A tutto questo poi si aggiungono gli effetti della crisi economica.
[Fonte dati: ACEA]