ANIASA, l'esclusione del noleggio dagli incentivi rallenta la transizione ecologica
L'associazione critica la scelta di lasciare fuori il noleggio.

Il Governo, come abbiamo visto, ha finalmente approvato i nuovi incentivi 2022 anche se per renderli disponibili servono ancora alcuni passaggi. La nuova struttura degli incentivi ha lasciato perplesse diverse associazioni di categoria. UNRAE, per esempio, ha criticato diversi aspetti tra cui l'estrema lentezza per l'entrata in vigore del Decreto e la decisione di aver ridotto il limite del costo delle vetture nella fascia 0-20 g/km di CO2 (le elettriche) a 35 mila euro più IVA.
Ora interviene sul tema degli incentivi 2022 anche ANIASA, l’Associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità, che punta il dito sulla scelta del Governo di escludere il noleggio dagli incentivi.
UNA SCELTA CHE SORPRENDE
Alberto Viano, Presidente ANIASA, si dice sorpreso dalla scelta del Governo in quanto oggi proprio il noleggio, dati alla mano, è il principale strumento in grado di favorire la transizione ecologica del parco circolante e di accelerare il ricambio dei veicoli più inquinanti.
Secondo Viano, questa scelta è indice di come a prevalere sia una visione che ancora privilegia l’acquisto dell’auto, che finirà per rallentare il processo di transizione ecologica nel Paese e il passaggio graduale dalla proprietà all’uso dei veicoli. ANIASA aveva già sollecitato il Governo a rivedere la sua posizione, evidenziando l'importanza che riveste il comparto aziendale. Dati alla mano, nei primi tre mesi del 2022 le società hanno immatricolato il 65% ed il 77% delle auto elettriche ed ibride.
Dunque, secondo l'associazione, le flotte aziendali a noleggio svolgono oggi un ruolo fondamentale nel supportare il rinnovo del parco circolante e nell’immettere in circolazione vetture usate di ultima generazione, economicamente accessibili.
DETRAZIONE IVA PER LE AZIENDE
Vista la decisione del Governo, ANIASA auspica che almeno le imprese possano beneficiare della rivisitazione dell’IVA sulle vetture aziendali che finalmente colmi il gap con i principali Paesi europei. Va dunque superato il regime di tassazione sull’uso dell’auto aziendale estremamente penalizzante per le imprese nazionali rispetto ai principali mercati europei. Una posizione appoggiata anche da altre associazioni del settore automotive.
Di recente, anche insieme alle altre Associazioni dell’automotive, abbiamo avanzato all’Esecutivo una proposta concreta con l’obiettivo di sostenere il processo di transizione ecologica e per colmare un evidente gap competitivo con le imprese dei principali Paesi europei. Abbiamo prospettato di aumentare la percentuale di detrazione dell’IVA attualmente al 40% portandola al 100% per i veicoli rientranti nella fascia di emissioni di CO2 0-20 g/km, all’80% per i veicoli rientranti nella fascia di emissioni di CO2 21-60 g/Km e al 50% per i veicoli rientranti nella fascia di emissioni di CO2 61-135 g/Km.