Boost Charger: batteria tampone per creare colonnine rapide dove non si potrebbe
Boost Charger di Freewire è il caricatore rapido con batteria integrata: fino a 120 kW

FreeWire Technologies ha annunciato, con un comunicato stampa che definire incompleto è un complimento, l'installazione del primo Boost Charger, la soluzione dell'azienda per portare la ricarica rapida dove questa non sarebbe tecnicamente possibile (problemi di linea) o economicamente vantaggioso (costi di rete) o burocraticamente rapido (basti pensare alla situazione in Italia di Ionity ed Enel).
Boost Charger è infatti un'idea semplice ma geniale perché in grado di evolversi facilmente nel tempo oltre a facilitare la manutenzione. Non è nuova ma è una delle prime applicazioni commerciali, inoltre è ben inserita in quel circolo virtuoso che si vuole creare con le auto elettriche, includendo anche il riciclo o re-utilizzo delle batterie non più valide per autotrazione ma utili per altri usi.
COME FUNZIONA
Il sistema permette di installare una stazione ad alta potenza in qualsiasi posto grazie all'utilizzo della batteria integrata come "buffer". Questo consente di partire da una linea mono-fase qualsiasi ad esempio, contando sull'accumulatore da 160 kWh integrato nel "mobiletto" dotato di raffreddamento.
Il risultato è un output fino a 120 kW (tramite CCS Combo o CHAdeMO) a costi, dichiara il produttore, inferiori del 40% rispetto ai caricatori rapidi tradizionali comparabili, senza dimenticare che è solo con soluzioni del genere che si può portare l'alta potenza davvero ovunque, a prescindere dalla rete elettrica a disposizione (Boost Charger si collega a rete monofase o trifase, fino a 27 kW). Utilizzando poi la batteria come buffer possono essere gestiti i costi di ricarica della stessa per giocarsela con le tariffe orarie.
SCHEDA TECNICA
- Potenza (output): 120 kW (auto singola) o 2x 60 kW (due auto)
- Tensione (output DC): 200-500 V
- Potenza (input) fino a 27 kW
- Tensione (input AC): 208 V trifase, 240 V monofase
- Corrente (input AC): 80 (100) A trifase, 120 (150) A monofase
- Peso: 1.588 chilogrammi
- Connessione: 4G LTE
PRIMA INSTALLAZIONE…E DUBBI
L'installazione è avvenuta a Lodi, in California (e non a California, frazione di Lesmo, non troppo distante da Lodi, Italia) e il posizionamento, nel parcheggio di un "convenience store" (un ampm in questo caso), è la chiave per cercare di diffondere la mobilità elettrica nel quotidiano. L'idea è infatti quella di consentire la ricarica di un centinaio di chilometri con soli 10 minuti di sosta, il tutto senza essere costretti a grandi spese e lavori di installazione importanti come quelli di una colonnina fast (almeno 100 kW) tradizionale.
Chiaramente non è tutt'oro quel che rilucecarica: l'utilizzo della batteria tampone vincola infatti il numero di ricariche rapide consecutive: difficile fare una stima di quante perché le tecnologie delle auto sono diverse (non tutte supportano 120 kW ad esempio) e varia anche lo Stato di Carica iniziale oltre che il tempo di sosta. Installare più stazioni (fino a sei con una linea tradizionale da Livello 2 per intenderci) può essere la chiave, sebbene vada anche considerato che il problema difficilmente si può porre oggi (per i numeri ancora ridotti di EV in circolazione) o domani nelle aree poco trafficate.
Un'altra soluzione, vista la natura "fast" dei mini-market come "ampm", è quella di limitare ad una ventina di kWh la possibilità di ricarica per ogni cliente, gratuitamente a chi acquista in negozio così di poter servire anche otto auto di fila e garantire ad ognuna quel centinaio di chilometri (chi più, chi meno a seconda dei consumi).