Coronavirus: i benzinai hanno deciso di chiudere | Self-service assicurato
In piena emergenza Coronavirus i benzinai si sentono abbandonati sia sul piano economico che sanitario; per questo hanno deciso di chiudere partendo dalle autostrade.

L'Italia sta vivendo una crisi sanitaria senza precedenti a causa della quale si contano, ogni giorno, troppi morti. Accanto al problema sanitario c'è anche quello economico che sta colpendo tantissime realtà piccole e grandi. Tra le categorie che si sentono abbandonate c'è quella dei benzinai. Sino ad ora, le stazioni di rifornimento hanno sempre garantito il loro funzionamento per consentire alle persone di potersi muovere senza problemi.
Tutto questo nonostante la loro attività fosse crollata addirittura dell'85% e con tutti gli evidenti rischi sanitari del caso. I benzinai hanno quindi deciso di incrociare le braccia e di chiudere. Attraverso una nota congiunta di Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl) e Figisc/Anisa (Confcommercio) viene quindi formalizzata questa decisione. L'effetto più immediato è che da mercoledì notte inizieranno a chiudere le stazioni di rifornimento presso le autostrade e poi progressivamente tutti i punti presso le strade ordinarie. Di seguito il comunicato.
In un Paese che – malgrado i limiti strutturali e l’assoluta drammaticità della situazione – cerca e spesso trova il modo per far scattare meccanismi di solidarietà, c’è una categoria di persone, oltre 100.000 in tutta Italia, che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone. 100.000 persone che hanno continuato a fare il loro lavoro (ridotto mediamente dell’85%) a rischio della propria incolumità e mettendo in pericolo la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada. E forse, proprio per questa ragione, queste 100.000 persone risultano essere letteralmente invisibili, presenza data per scontata, indegna persino di quella citazione che di questi tempi non si nega a nessuno. Noi non siamo certo eroi, né angeli custodi. Ma nessuno può pensare di continuare a trattarci da schiavi, né da martiri. Siamo persone con famiglie da proteggere, cittadini tra gli altri che sanno di dover assolvere ad una responsabilità di cui non si vogliono spogliare, ma a cui non può essere scaricato addosso l’intero carico che altri soggetti, con ben altri mezzi, disponibilità economiche e rendite, si ostinano ad ignorare. Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via,tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria. Correremo il rischio dell’impopolarità e dei facili strali lanciati da comode poltrone, ma davvero non abbiamo né voglia, né la forza per spiegare o convincere delle solari ragioni che ci sostengono. Chi volesse approfondire può chiedere conto a Governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e retisti indipendenti: a ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio.
Trattasi di una situazione davvero molto grave che potrebbe avere ripercussioni importanti sul mondo dei trasporti in Italia a meno che il Governo non intervenga trovando una rapida soluzione. Il servizio di self-service sarà comunque assicurato. Dopo un'iniziale incertezza, il Governo ha trovato una prima intesa con benzinai e concessionari. In attesa che venga trovata una quadra è stato confermato che comunque sarà sempre possibile usufruire dei servizi di rifornimento con il self-service. Nessun problema, dunque, per rifornirsi di carburante.
A seguito dell'annuncio dei rappresentanti dei distributori di carburanti, relativo alla chiusura del rifornimento prima sulle autostrade e poi sulle strade, la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, stanno agevolando e promuovendo le intese tra i concessionari e i benzinai. Nell'ambito del confronto con le associazioni di categoria e i concessionari autostradali, sono state considerate una serie di misure che rappresentano una prima risposta alle difficoltà manifestate. In particolare, i concessionari autostradali, su richiesta del MiT e del MiSE, si sono detti disponibili ad applicare misure provvisorie di sostegno che includono la sospensione del corrispettivo contrattuale da parte dei gestori di carburante e la gestione della pulizia dei piazzali. Dal canto loro, i gestori potranno concordare con i concessionari autostradali periodi di apertura alternata, in funzione della dinamica del traffico. Dovranno essere, in ogni caso assicurati, i rifornimenti in modalità self-service. L'iniziativa è rivolta ad assicurare, anzitutto, la mobilità delle merci e del servizio di trasporto che rientra tra quelli di interesse pubblico essenziale ai sensi del Decreto legge n.18 del 17 marzo 2020.
Nota: articolo aggiornato al 25 marzo con informazioni sul self-service.