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Auto elettriche: per Audi la curva di ricarica è più importante del picco massimo

Audi spiega che per valutare la capacità di alimentazione di un'auto elettrica sia più importante considerare la curva di ricarica piuttosto che il picco di potenza massimo.

Auto elettriche: per Audi la curva di ricarica è più importante del picco massimo
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 6 giu 2020

Quando si parla di auto elettriche, uno dei temi più discussi è sicuramente quello della loro capacità di ricarica. Solitamente, chi possiede un veicolo di questo tipo, la maggior parte delle volte lo ricarica a casa. Tuttavia, la questione è ben diversa quando si deve viaggiare a lungo. In tali contesti, la velocità di ricarica riveste un ruolo molto importante. Il fattore tempo, dunque, è essenziale, soprattutto se si vuole spingere sulla diffusione di questi mezzi.

L’IMPORTANZA DELLA CURVA DI RICARICA

Per Audi, per valutare le reali prestazioni di ricarica di un'auto elettrica, dovrebbe essere presa in considerazione non tanto l'autonomia dichiarata o la potenza massima a cui può ricaricare, quanto la quantità di kWh che è possibile accumulare al minuto durante l'intero ciclo di ricarica. Per il costruttore tedesco, dunque, è importantissima la curva di ricarica, non il picco. Più l'auto riuscirà a mantenere alta la potenza e minori saranno i tempi di rifornimento.

Ecco perché il marchio ha voluto lavorare molto su questo aspetto sulle sue e-tron 55 (Qui la prova su strada) piuttosto che fornire un picco di potenza di ricarica maggiore ma con una curva meno efficiente. I SUV a batteria del marchio tedesco, infatti, possono contare su di una curva che si caratterizza per poter raggiungere rapidamente il picco (150 kW) che poi potrà essere mantenuto a lungo. Audi spiega che in condizioni ideali, la piena potenza viene mantenuta tra il 5% e il 70% della capacità della batteria. (Qui la guida su come ricaricare un'auto elettrica)

Diversi modelli elettrici di altri costruttori, invece, permettono di ricaricare con picchi di potenze superiori ma poi la curva decresce rapidamente e, alla fine, i tempi si dilatano. La costanza di alimentazione si traduce, dunque, in vantaggi reali nella guida di tutti i giorni. Da una colonnina HPC (High Power Charger) con l'Audi e-tron 55 bastano 10 minuti per aggiungere 110 Km di autonomia. L'80% della capacità dell'accumulatore viene raggiunta in circa 30 minuti. Questi vantaggi si traducono nella possibilità di poter pianificare nei migliori dei modi i viaggi a lunga percorrenza.

La batteria dell'Audi e-tron 55 dispone di una capacità di 95 kWh di cui 86,5 kWh utilizzabili. La tensione nominale è di 396 Volt. Per gestire gli accumulatori nei migliori dei modi, la Casa dei 4 anelli ha predisposto un raffinato sistema termico. Il SUV dispone di un sistema che prevede ben 4 circuiti separati, lunghi complessivamente 40 metri e contenenti ben 22 litri di refrigerante. Questi circuiti si combinano in base alle necessità. In questo modo è possibile climatizzare l'abitacolo, la batteria, i motori, l'elettronica e il dispositivo di carica.

Gli accumulatori saranno sempre tenuti ad una temperatura compresa tra i 25 e i 35 gradi, in tutte le condizioni di guida. Durante una ricarica DC ad alta potenza, il liquido di raffreddamento permette di smaltire il calore in eccesso. In inverno, invece, la batteria viene riscaldata sempre dal medesimo liquido che fungerà da scambiatore di calore. A contribuire anche alla gestione termica del pacco batteria, il suo design costruttivo. Per esempio, il contatto tra i moduli e le celle utilizza il gap filler, cioè un gel termicamente conduttivo che trasmette in maniera uniforme alla scatola della batteria il calore delle celle per poi cederlo al liquido di raffreddamento.

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