Aston Martin accelera sulla strada dell’ibrido e pianifica la prima EV
Il futuro di Aston Martin: ibridi plug-in e il primo veicolo elettrico
Aston Martin si prepara a una rapida espansione della sua gamma ibrida e all’introduzione di nuove varianti di modelli nei prossimi anni, con l’obiettivo di lanciare il suo primo veicolo completamente elettrico prima del 2030. È questa la strategia delineata dal nuovo CEO Adrian Hallmark, che ha assunto la guida dell’iconico marchio britannico lo scorso settembre, dopo la sua esperienza al vertice di Bentley.
Hallmark ha spiegato che la decisione di entrare in Aston Martin è stata motivata dal fascino del brand, dalla solidità degli investimenti e dal potenziale di crescita. “Abbiamo un portafoglio di prodotti che non avremmo mai immaginato in passato”, ha dichiarato, sottolineando come l’aumento dei clienti nel segmento del lusso apra nuove opportunità di mercato.
L’ELETTRIFICAZIONE È LA VIA
La transizione verso l’elettrificazione seguirà un percorso graduale, con un focus iniziale sulle motorizzazioni ibride plug-in. Il primo esempio sarà la supercar Valhalla, mentre altri modelli utilizzeranno la tecnologia PHEV sviluppata da Mercedes-AMG. Tuttavia, Hallmark ha precisato che il primo EV del marchio arriverà entro il decennio, senza specificare una data precisa.
Per il futuro, Aston Martin prevede di ampliare la gamma di varianti per i suoi modelli esistenti, seguendo l’esempio di marchi come Porsche. L’azienda punterà anche su un incremento delle opzioni di personalizzazione, con oltre 100 nuovi elementi disponibili, dai sistemi audio premium agli scarichi in titanio.
NON SOLO SUV
Parallelamente, l’attenzione si concentrerà sulla crescita del DBX, il SUV della casa, che finora ha registrato vendite inferiori alle attese. Secondo Hallmark, la notorietà del modello è ancora limitata, ma ci sono ampi margini di miglioramento.
Infine, sul fronte della produzione, il marchio ha rivisto al ribasso gli obiettivi per il 2024, con circa 6000 unità previste, ben al di sotto delle cifre di Ferrari. Tuttavia, l’obiettivo non è la quantità, ma il raggiungimento di margini più elevati e di una struttura aziendale più sostenibile.