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Aston Martin Valiant, motore V12 da 745 CV e cambio manuale

Nuova supersportiva dotata di un motore V12 nata per la pista ma omologata per l'utilizzo stradale

Aston Martin Valiant, motore V12 da 745 CV e cambio manuale
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 26 giu 2024

Aston Martin Valiant è un nuova supersportiva dotata di un motore V12 nata per la pista ma omologata per l'utilizzo stradale. Questo speciale modello è frutto della collaborazione tra il reparto Q by Aston Martin e il campione di Formula 1 Fernando Alonso. Complessivamente ne saranno prodotte solamente 38 unità, tutte già vendute. Il debutto pubblico è previsto in occasione del Goodwood Festival of Speed di luglio.

UNA VALOUR PORTATA ALL’ESTREMO

Il marchio inglese racconta che la nuova Valiant è stata originariamente concepita da una richiesta personale di Fernando Alonso che voleva una versione leggera e più estrema dell'Aston Martin Valour, un modello speciale prodotto dal marchio inglese in soli 110 esemplari.

Partendo da questa richiesta, Aston Martin ha realizzato questa supersportiva che inizierà ad essere consegnata ai clienti nel quarto trimestre di quest’anno. I prezzi non sono stati comunicati. I primo esemplare andrà ad Alonso. Il marchio inglese ha quindi portato all'estremo il progetto della Valour per rendere il nuovo modello velocissimo in pista anche se, come detto, sarà omologato per un utilizzo stradale.

MOTORE V12 E CAMBIO MANUALE

Il cuore pulsante di questa nuova supercar è un motore V12 biturbo di 5,2 litri in grado di erogare 745 CV (715 CV la Valour) e 753 Nm di coppia. L'unità è abbinata ad un cambio manuale a 6 rapporti. Le prestazioni non sono state comunicate ma per tenere a bada tutta questa potenza è presente un impianto frenante carboceramico con dischi da 410 mm all'anteriore e 360 mm al posteriore.

Aston Martin ha poi lavorato molto sull'assetto e sull'aerodinamica per migliorare la dinamica di guida. La carrozzeria è in carbonio e l'aerodinamica della Valour da cui la nuova Valiant deriva è stata rivista con l'aggiunta di nuovi elementi aerodinamici per migliorare il carico a disposizione. La dotazione tecnica prevede anche la presenza di nuovi ammortizzatori Adaptive Spool Valve (ASV) Multimatic, in grado di regolare in tempo reale la risposta dell'assetto. Per sfruttare i maggiori limiti del nuovo assetto, sono state riviste le diverse modalità di guida a disposizione (Sport, Sport+ e Track) per aiutare il conducente a prendere progressivamente confidenza con le prestazioni della vettura.

Tanta attenzione è stata prestata anche al contenimento del peso. Anche se non è stato condiviso il dato assoluto della vettura, Aston Martin ha fatto sapere che l’adozione di un telaio ausiliario posteriore stampato in 3D ha permesso di risparmiare 3 kg senza alcuna riduzione della rigidità. Abbiamo poi un un albero di trasmissione in magnesio (-8,6 kg), cerchi di magnesio da 21 pollici (pneumatici 275/35 anteriori e 325/30 posteriori) con coperture aerodinamiche in carbonio (-14 kg) e una batteria agli ioni di litio derivata da quella utilizzata in ambito motorsport (-11,5 kg).

Per il design, Aston Martin si è ispirata alla RHMA/1 "Muncher" che ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans nel 1980. All'interno dell'abitacolo di chiara ispirazione racing troviamo sedili con guscio in fibra di carbonio e rivestimenti in Alcantara. Trattandosi di un'auto pensata per la pista, non mancano nemmeno cinture di sicurezza da corsa e una semi-gabbia integrata posteriore.

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