Sicurezza stradale: la barriera spartitraffico di Anas è super resistente e tecnologica
La NDBA di Anas ha un doppio crash test eseguito utilizzando un mezzo pesante di 38 tonnellate.
Sicurezza prima di tutto: è su questo fondamentale principio che si basa il lavoro di Anas, concessionario della rete stradale e autostradale italiana (quasi 30 mila km in totale) che regolarmente svolge attività di ricerca e sviluppo per implementare soluzioni innovative al servizio (e a protezione) degli automobilisti.
In questo campo la tecnologia è fondamentale: è stato ad esempio il caso dei sensori smart e della fibra ottica per la pesatura dinamica dei camion sui ponti dopo il dramma di Genova, ed è ora il caso anche della nuova barriera spartitraffico in calcestruzzo National Dynamic Barrier Anas (NDBA) realizzata proprio da Anas e recentemente sottoposta ad una serie di crash test per verificarne la resistenza agli urti violenti. Ebbene, la sua struttura rinforzata con un profilato d'acciaio ha superato con successo tutte le prove a cui è stata sottoposta.
Presso il Centro di Certificazione e Analisi comportamentale di Bollate (MI), Anas ha lanciato un mezzo pesante di 38 tonnellate ad una velocità di 65 km/h con un angolo di impatto di 20° e un veicolo leggero (900 kg) ad una velocità di 100 km/h. Entrambi gli urti hanno causato "danni esigui" sia al mezzo pesante che alla barriera: quest'ultima ha ottenuto il valore W2 come larghezza operativa, ovvero come "massimo spostamento della barriera in caso di urto". E' stata poi eseguita una seconda prova – caso unico nel settore – lanciando un altro mezzo di 38 tonnellate contro la stessa barriera, già "provata" – seppur parzialmente – dagli urti precedenti.
Anche in questo secondo caso il risultato è stato lo stesso: W2, dimostrazione che la barriera NDBA "è in grado di resistere a due eventi incidentali contemporanei o immediatamente successivi". Il merito va alla composizione della barriera stessa, i cui elementi modulari sono collegati tra loro da un profilato in acciaio che sostituisce il vincolo a cerniera, consentendo così di ottenere una deformazione più contenuta.
Queste le parole di Massimo Simonini, AD di ANAS:
Lo studio e la messa a punto di questa barriera nasce dalla necessità di Anas di continuare il processo di ricerca e sviluppo per completare la gamma di barriere rendendole sempre più performanti e rispondenti alle esigenze della nostra rete stradale e autostradale. L’obiettivo è innalzare i livelli di sicurezza degli utenti, riducendo anche i costi di installazione e la manutenzione dell’infrastruttura. L’esito positivo del crash test certifica che è un prodotto innovativo, unico, che permetterà di superare le tecnologie preesistenti, con anche una forte valenza commerciale sui mercati nazionali e internazionali.
La barriera garantirà dunque una serie di importanti vantaggi:
- sarà estremamente sicura, grazie ad una larghezza operativa che sarà generalmente compresa tra W2 e W5
- sarà tecnologica: al suo interno saranno installati cavi e sensori connessi alle Sale Operative di Controllo per rilevare danni e incidenti, garantendo così un immediato soccorso alle persone e il ripristino in tempi minimi
https://youtu.be/lSMXuIe_uWc