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Bosch e il futuro dei display in auto: ecco la nuova strumentazione digitale 3D

Display 3D per auto: al Salone di Francoforte Bosch presenta la strumentazione del futuro

Bosch e il futuro dei display in auto: ecco la nuova strumentazione digitale 3D
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 16 ago 2019

Display 3D per auto: al Salone di Francoforte Bosch abbraccia il trend della digitalizzazione degli abitacoli presentando la strumentazione digitale con effetto 3D. Un elemento che unisce stile, funzionalità e sicurezza. Protagonisti dell'interazione uomo-macchina, gli schermi stanno iniziando a sostituire progressivamente l'interfaccia fisica che permette di controllare le principali funzioni della vettura, tuttavia in alcuni modelli oggi in commercio questa sostituzione comporta un aumento della distrazione e una diminuzione dell'intuitività di utilizzo. 

La soluzione Bosch si propone invece di risolvere tali problemi attraverso l'utilizzo della tecnologia 3D: questa genera un effetto tridimensionale realistico che consente di visualizzare le informazioni principali (a scelta del programmatore) in modo più veloce e intuitivo. Ciò si apprezza, secondo Bosch, nella visualizzazione degli avvisi di sicurezza, che vengono proiettati nel layer più esterno della strumentazione, quasi a voler "saltare fuori" dal display (abbiamo visto qualcosa di simile nell'i-Cockpit 3D delle nuove Peugeot 208 e Peugeot 2008). In questo modo l'avviso salta subito all'occhio del conducente, che può reagire con maggiore reattività all'alert, a tutto vantaggio della sicurezza.

Questo vale per la strumentazione ma anche per il display dell'infotainment, dove le immagini riprodotte dalla telecamera vengono rese più realistiche grazie all'effetto 3D: semplicemente, gli ostacoli vengono rilevati prima dall'occhio del conducente, che riesce tra l'altro a farsi un'idea più precisa degli ingombri e dello spazio che resta tra l'auto e l'ostacolo (le telecamere con angolo di visione ampio spesso restituscono un'immagine 2D distorta dell'ambiente circostante). 

Quella utilizzata da Bosch è una tecnologia 3D "passiva", ovvero funziona senza l'ausilio di dispositivi aggiuntivi come per esempio gli occhiali 3D. Rispetto alle altre soluzioni di interfaccia uomo-macchina (HMI) presenti sul mercato, Bosch gestisce l'intera HMI attraverso l'utilizzo di una sola centralina di controllo, riducendo la complessità di sviluppo, di produzione e di installazione. E ovviamente, essendo a prova di futuro, questo sistema è completamente aggiornabile Over-the-Air, esattamente come succede per gli smartphone. 

Come anticipato in apertura, quella della digitalizzazione del posto guida è una tendenza destinata a crescere nei prossimi anni. Il potenziale di sviluppo per i fornitori come Bosch è enorme, dal momento che le previsioni parlano di un mercato dei display per auto che raddoppierà da qui al 2025, con un giro d'affari di 26,7 miliardi di euro.

Bosch è in prima linea in questo settore, avendo portato sul mercato auto negli anni '80 la prima strumentazione digitale (il display della Audi Quattro), nel 2014 la prima strumentazione digitale completamente configurabile (il virtual cockpit di Audi TT) e nel 2018 il primo display curvo (l'Innovision cockpit di Volkswagen Touareg): nei prossimi anni la sfida si giocherà sul filo della forma e della tecnologia di visualizzazione, dall'OLED al 3D, tanto per le auto quanto per le moto

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