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Aerotaxi, 1 miliardo di voli nel 2030. Bosch si affida ai sensori automotive

L'azienda tedesca si affida ai suoi sensori per l'automotive, preferendoli alle soluzioni dedicate all'aerospaziale.

Aerotaxi, 1 miliardo di voli nel 2030. Bosch si affida ai sensori automotive
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Stefano Bontempi
Stefano Bontempi
Pubblicato il 22 mag 2019

L’aerotaxi potrebbe essere la soluzione – neanche troppo lontana nel tempo – per risolvere i problemi del traffico cittadino. Non è di certo una soluzione pensata oggi per la prima volta, visto che già Uber aveva svelato lo scorso anno il prototipo uberAIR, mentre Boeing ha già completato i primi test, ma l’intenzione è quella di accelerare il processo di sviluppo di questi nuovi sistemi di trasporto fornendo ai costruttori le adeguate tecnologie.

Ecco allora che entra in gioco Bosch, attualmente impegnata nella progettazione di sensori atti a rendere sicuri i voli che, secondo il Boston Consulting Group, potrebbero essere un miliardo già nel 2030. Non troppo lontano, dunque. E il “segreto” dell’azienda di Stoccarda sarebbe quello di applicare una centralina elettronica universale dotata degli stessi sensori già impiegati nell’automotive per la guida autonoma e per il sistema ESP piuttosto che affidarsi alla costosa tecnologia aerospaziale. Tale soluzione consentirebbe infatti di conoscere l’esatta posizione del mezzo in tempo reale e di riconoscere le fasi di accelerazione e decelerazione, facilitandone il controllo e garantendone la sicurezza in volo.

Così parla Harald Kröger, presidente della divisione Automotive Electronics di Bosch:

I primi aerotaxi decolleranno nelle grandi metropoli entro il 2023. Bosch vuole essere tra i leader di settore che daranno forma a questo mercato futuro.

Soluzioni automotive plug-and-play – leggere e poco costose – al posto di quelle dell’aerospaziale – ingombranti ed estremamente costose – possono essere la risposta giusta fornita da Bosch per accelerare il processo di sviluppo e diffusione degli aerotaxi, “rendendo accessibile l’aviazione civile per un’ampia gamma di fornitori”.

Dunque la scatola sensori Bosch – che include sensori MEMS, di campi magnetici, di pressione e di imbardata per misurare l’angolo di incidenza – potrebbe davvero trasformare progetti e prototipi in realtà in tempi relativamente brevi: Dubai, Los Angeles, Dallas e Singapore sono già pronti (nella città-stato asiatica il Volocopter è in test e volerà dal 2020), e i primi viaggi commerciali partiranno nel 2023, probabilmente con piloti a bordo – perlomeno in questa fase iniziale. In breve:

  • Primi voli nel 2020
  • Primi voli commerciali nel 2023 con piloti a bordo
  • Primi voli commerciali nel 2025 in modalità autonoma (3.000 voli previsti)
  • 12.000 aerotaxi e 1 miliardo di voli nel 2030
  • 100.000 aerotaxi nel 2050

 

Ma quanto costeranno gli aerotaxi? Quale autonomia avranno? Per ora siamo nel campo delle ipotesi, ma la stessa Bosch ritiene che il prezzo medio per un velivolo ruoterà attorno ai 500.000 euro (a seconda delle dimensioni e di altri parametri) e sarà in grado di coprire distanze fino a 300 chilometri.

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