Boeing: il software anti-stallo della flotta 737 MAX al centro delle indagini
A poco meno di un mese dal tremendo incidente del volo di linea 302 della Ethiopian Airlines che è costato la vita a 157 persone, gli investigatori al lavoro sul caso hanno concentrato le proprie attenzioni sul software della flotta 737 MAX: è possibile che si sia riattivato autonomamente?
A poco meno di un mese dal tremendo incidente del volo di linea 302 della Ethiopian Airlines che è costato la vita a 157 persone, gli investigatori al lavoro sul caso hanno concentrato le proprie attenzioni sul software della flotta 737 MAX, di cui Boeing aveva recentemente annunciato l'aggiornamento.
Secondo alcune fonti consultate dall'agenzia stampa Reuters infatti, il software anti-stallo (ideato per abbassare automaticamente la parte anteriore del velivolo in caso i dati indicassero un rischio di stallo) avrebbe forzato il "muso" dell'aereo verso il basso anche dopo che i piloti l'avevano disattivato.
Entro pochi giorni infatti dovrebbe venir pubblicato un report preliminare relativo al disastro nel quale, sempre secondo le fonti, potrebbero esserci le prove del fatto che il sistema anti-stallo si sia riattivato prima che il 737 MAX 8 si schiantasse a terra. Tuttavia, non è ancora chiaro quante volte sia successo: secondo due persone informate dei fatti si sarebbe riattivato ben quattro volte, mentre secondo una terza fonte ci sarebbe stato un solo episodio significativo in cui l'aereo abbia puntato decisamente verso terra.
La questione da dipanare è, soprattutto, se l'equipaggio abbia deciso di riattivare il sistema o se quest'ultimo si sia riattivato automaticamente. In ogni caso, il software – chiamato Maneuvering Characteristics Augmentation System (MCAS) – è al centro delle indagini per ben due casi di incidente aereo: oltre a quello dell'Ethiopian Airlines, si parla anche dell'incidente della Lion Air, il cui volo 610 si è schiantato nel mare di Java lo scorso ottobre uccidendo tutti i 189 occupanti a bordo.
Boeing, interpellata a proposito delle indagini, ha invitato i cronisti alla cautela, commentando: "vi invitiamo a evitare di trarre conclusioni affrettate prima che vengano diffusi i dati relativi al volo e al rapporto preliminare". Nessuna dichiarazione invece da parte degli investigatori etiopi.
La posta in gioco è alta: com'è noto, l'incidente ha portato allo stop dei Boeing 737 MAX 8 in molti Paesi, tra cui Italia, Regno Unito, Francia e Germania, e alla revisione del processo di certificazione. Questo modello di velivolo, come fa notare Reuters, è il più venduto tra i Boeing, con quasi 5.000 ordini all'attivo; le azioni della società hanno perso più dell'8,5% in seguito all'incidente.