
09 Marzo 2021
I furti di auto in Italia, nel 2017, sono leggermente diminuiti rispetto all'anno precedente: da poco più di 156.000 del 2016, infatti, lo scorso anno i furti di veicoli in Italia si sono assestati attorno ai 147.000, registrando un calo del 6,25%. È quanto emerge dall'ultimo dossier della Polizia Stradale, presentato in occasione del vertice Euvid (8-9 maggio 2018), il meeting dove 27 forze di polizia europee si confrontano con i vertici delle case automobilistiche per contrastare il fenomeno dei furti d'auto.
A fronte di calo generalizzato in tutto il Bel Paese, però, emerge il primato (negativo) di Roma: nella capitale, lo scorso anno, sono stati sottratti 17.146 veicoli, in aumento rispetto all'anno precedente. L'eterna regina dei furti, Napoli, scala per la prima volta al secondo posto, con 13.935 veicoli, mentre la medaglia di bronzo spetta a Milano, con 8.213 furti denunciati.
Per quanto riguarda la classifica regionale, invece, rimane in testa la Campania, con poco più di 20.000 furti, seguita da Lazio (poco meno di 19.000), Puglia (circa 16.000), Lombardia (poco più di 13.000) e Sicilia (poco più di 12.500). Virtuose invece Valle d'Aosta (71 furti) e il Trentino Alto Adige (180), mentre le altre regioni si attestano nell'ordine di grandezza delle 1.000 vetture rubate in un anno. Nonostante il calo nazionale, si registra però anche una diminuzione dei ritrovamenti del 7,67%.
Le vetture più rubate dai ladri italiani si confermano quelle più diffuse: Fiat occupa le prime tre posizioni nella classifica dei modelli più rubati con Panda (9.719), Punto (8.359) e Cinquecento (7.008), seguita da Lancia Ypsilon (3.522) e Volkswagen Golf (2.830). Le restanti 5 posizioni sono appannaggio di Ford Fiesta, Fiat Uno (sì, ne rubano ancora!), smart fortwo, Renault Clio e Opel Corsa.
Al vertice si è parlato naturalmente della figura del ladro, una categoria che si è evoluta contestualmente con la crescita dell'elettronica a bordo delle autovetture. Il profilo tipico del ladro d'auto non è più quello del piccolo malvivente con piede di porco e martello: come spiega al Corriere della Sera Giuseppina Minucci (responsabile della terza divisione della Polizia Stradale), oggi i ladri - appartenenti a organizzazioni criminali internazionali - sono più simili a degli hacker, in quanto si servono della tecnologia per intercettare e replicare il segnale emesso dalla chiave alla centralina al momento dell'avvio del motore. In 15 secondi, addio auto.
Commenti
Perchè nella classifica c'è la Fiat Uno?? Ce ne poche in giro, come possono fare quei numeri?
Ma hacker de che????