Conducente Tesla sospettato di dormire con Autopilot attivo,fermato dalla Polizia
Conducente fermato dalla Polizia dopo aver dormito a bordo della sua Tesla Model S con Autopilot acceso.
Gli agenti della California Highway Patrol di Redwood City hanno fermato una Tesla Model S nelle prime ore della mattina di venerdì 30 novembre. Il conducente (Alexander Samek, 45), con tutta probabilità ubriaco, stava percorrendo la U.S. Route 101 a una velocità di 112 km/h. Insospettiti, gli agenti hanno osservato la vettura e notato che l'uomo sembrava addormentato
Dopo aver azionato luci e sirene, gli ufficiali si sono posizionati dietro al veicolo elettrico nel tentativo di costringere il conducente all'arresto. Nonostante la manovra e gli avvisi, l'uomo non ha dato segni di reazione. Con l'obiettivo di rallentare la Model S, e ipotizzando l'attivazione dell'Autopilot, gli agenti si sono piazzati direttamente davanti all'auto e dopo 11 km sono riusciti a fermarla completamente sfruttando probabilmente gli ADAS.
Non possiamo confermare l'attivazione dei sistemi di assistenza ma, considerato che il veicolo è riuscito a fermarsi lentamente mentre il conducente dormiva, probabilmente una qualche forma di assistenza era in funzione.
Manca la certezza sull'attivazione dell'Autopilot visto che il sistema richiede l'intervento del conducente, sebbene vada considerato che spesso basta appoggiare le mani per ingannare il sistema e la Model S potrebbe aver sostenuto in questo modo gli undici chilometri descritti dagli ufficiali.
Dalle recenti prove di Model S e Model X, infatti, Tesla è stata effettivamente in grado di mantenere l'auto in corsia e rallentarla in caso di presenza di veicoli più lenti (in questo caso gli agenti che cercavano di arrestare l'auto). Sebbene dopo un abuso il software impedisca di proseguire con l'Autopilot, disattivando lo sterzo automatico per tutto il proseguimento del viaggio (come "punizione"), la "guida autonoma" è a conti fatti possibile per diversi chilometri a patto di tenere le mani sul volante. Bastano le asperità della strada (che portano inevitabilmente mani e braccia appoggiate ad applicare una minima coppia di sterzo al volante) per fornire un feedback sufficiente a placare il monitoraggio dell'attenzione del conducente nelle prime fasi di guida.
In seguito, ma vi parlo [Luigi] di almeno una ventina di chilometri a velocità da codice, l'algoritmo è in grado di riconoscere l'abuso (abuso perché contro le normative, in realtà il sistema è molto vicino al Livello 3 in autostrada su una corsia) e tagliare i controlli.
NOTA: articolo modificato dopo ulteriori verifiche delle fonti