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Roborace: nella prima stagione guida autonoma solo per metà gara

Nuovo design e posto guida per la vettura da corsa a guida autonoma

Roborace: nella prima stagione guida autonoma solo per metà gara
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 9 nov 2018

Si avvicina la stagione inaugurale della Roborace, la serie presieduta da Lucas Di Grassi (il campione del mondo Formula E nella stagione 2016/2017) riservata alle auto senza pilota. Le nuove vetture DevBot 2.0, il cui design è stato svelato nelle scorse ore, inizieranno la loro avventura nella prossima primavera nell'ambito di una serie che si svolgerà come evento di supporto della Formula E stessa. 

La notizia principale è però un'altra: nel corso della prima stagione le auto della Roborace avranno un pilota in carne ed ossa: così mostrano le prime immagini della DevBot 2.0, che oltre ad avere un design ispirato alle vetture della categoria LMP1 (ma con trazione posteriore invece che integrale) si caratterizzano proprio per la presenza del posto guida, al contrario di quanto visto con il precedente prototipo. 

Secondo quanto riporta Motorsport.com, infatti, le dieci vetture che scenderanno in pista nella prima e nella seconda stagione (stagioni note come Alpha e Beta, in vista della prima vera stagione nel 2021) saranno guidate per metà gara da un pilota e per la restante parte dall'Intelligenza Artificiale

Così Lucas di Grassi ha motivato questa scelta: 

Vedere un pilota alla guida e poi vederlo uscire dall'abitacolo rende molto l'idea della differenza tra guida umana ed autonoma. Soprattutto, penso che il motorsport debba avere una componente umana. Ci sono sempre stati gli umani sulle auto. 

Gli organizzatori della Roborace forniranno la vettura (con quattro motori elettrici e una potenza complessiva di circa 1.300 CV/956 kW) e la gestione logistica della serie, mentre i team avranno il compito di progettare il software di guida autonoma e di gestire il contenimento dei costi

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