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Rifiuti di plastica come fonte di energia per auto a idrogeno: ecco come

Un processo fotocatalitico permetterà di estrarre idrogeno dai rifiuti di plastica

Rifiuti di plastica come fonte di energia per auto a idrogeno: ecco come
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 5 set 2018

Un team di ricercatori dell'Università di Swansea (nel Regno Unito) potrebbe aver trovato una soluzione per sfruttare l'enorme quantità di rifiuti plastici presente negli oceani (si parla di miliardi di tonnellate) come carburante per l'autotrazione. Lo studio, condotto dal Dottor Moritz Kuehnel, prevede di poter trasformare parte della plastica in idrogeno, elemento da utilizzare poi in futuro per alimentare le celle a combustibile delle vetture a basso impatto ambientale.

Per ottenere l'idrogeno, la plastica verrebbe ridotta in polvere e unita ad un materiale fotocatalitico, in grado di assorbire la luce del sole per trasformarla in energia chimica. Questo composto viene poi unito in una soluzione alcalina ed esposto ai raggi solari, producendo delle bolle sulla superficie contenenti idrogeno allo stato gassoso.

Questo processo sarebbe anche più economico rispetto a quelli comunemente adottati per il riciclo dei rifiuti plastici: secondo quanto riporta The Balance Small Business, oggi ci vogliono circa 4.000 dollari per riciclare una tonnellata di borsine di plastica. 

Inoltre, nel caso di questo processo fotocatalitico, la presenza di residui alimentari (e in particolare quelli grassi) non compromette il buon esito della reazione chimica, pertanto non è necessario sottoporre la plastica a costosi processi di lavaggio. Al contrario, oggi solo determinati tipi di plastica (uno su tutti il PET delle bottiglie di acqua) possono essere completamente riciclati, ma solo dopo un'adeguata rimozione di tutte le impurità organiche. 

Maggiori informazioni in merito al processo teorizzato dai ricercatori saranno disponibili in futuro: questo studio, infatti, andrà avanti grazie ai finanziamenti ottenuti da un'azienda petrolchimica austriaca e dall'Engineering and Physical Sciences Research Council di Swindon.

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