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Bugatti Divo: l'hypercar da 5 milioni pensata per le curve

Debutta a Pebble Beach una Bugatti davvero diversa dalle altre

Bugatti Divo: l'hypercar da 5 milioni pensata per le curve
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 26 ago 2018

Il nome – Divo – è di quelli che non si dimenticano. Primo perché è semplice e orecchiabile, secondo perché rappresenta una parte fondamentale della storia del marchio francese. Albert Divo, pilota francese, è infatti celebre per aver vinto per due volte la Targa Florio con Bugatti alla fine degli anni '20. Per chi non la conoscesse, si tratta di una delle corse più insidiose e impegnative nel panorama internazionale.

Ed è proprio per questo tipo di curve che, sotto la supervisione del nuovo Presidente Stephan Winkelmann, gli uomini Bugatti hanno realizzato la Divo. Una vettura che è molto di più di una "Chiron" al vetriolo: qui, a cambiare, è l'anima del veicolo.

https://youtu.be/hqDT5_4z_YI

I motivi sono tanti: prima di tutto, la Divo è una vettura completamente rivista dal punto di vista estetico, un omaggio alla tradizione dei carrozzieri del secolo scorso: nuovo il frontale, con i gruppi ottici sottili quasi nascosti e luci diurne che ne cambiano la fisionomia, il ferro di cavallo della calandra che si "fonde" con la verniciatura bicolore del paraurti, la fiancata che smussa il tipico elemento a "D" che divide in due l'abitacolo, il posteriore con i fari che vengono destrutturati per creare un elemento stilistico davvero intrigante.

Design e aerodinamica vanno a braccetto

E poi c'è l'aerodinamica, mai prima d'ora così curata su una Bugatti: grazie alle migliorie introdotte dal redesign, la Divo è in grado di generare qualcosa come 90 kg in più di deportanza rispetto alla Chiron di partenza (non proprio un'utilitaria…). Tanti gli elementi pensati per migliorare i flussi dell'aria e aumentare il raffreddamento degli organi meccanici, dei freni e delle gomme. 

Tra i più innovativi si segnalano le quattro prese d'aria per ogni lato, in grado di convogliare al meglio l'aria al posteriore per aumentare la pressione, ma anche lo spoiler posteriore più ampio del 23%. A queste si aggiunge la particolare conformazione del tetto, disegnato per diventare esso stesso un condotto d'aria per raffreddare il motore.

Quest'ultimo è il "solito" 8.0 W16 da 1.500 CV quadriturbo, un mostro di potenza e di ingegneria in grado di spingere la vettura fino ad una velocità limitata a 380 km/h. Già, perché il vero obiettivo di questa Divo non è macinare record nei rettilinei (per quello ci sono già Chiron e Chiron Sport), bensì offrire performance di agilità e precisione di guida mai viste prima.

Più leggerezza tra le curve

Per raggiungere questo risultato, in Bugatti hanno non solo reso più efficiente l'aerodinamica, ma hanno anche alleggerito la struttura complessiva di 35 kg (rispetto alla Chiron), grazie all'ampio uso della fibra di carbonio, nonché all'eliminazione di alcuni elementi fonoassorbenti, dei portaoggetti e dei pannelli porta, oltre all'introduzione di cerchi in lega più leggeri. Risultato? La Divo è in grado di fornire una forza di 1.6 G nell'accelerazione laterale, riducendo inoltre di 8 secondi il tempo sul giro nel Circuito di Nardò rispetto a Chiron. 

Una Bugatti decisamente di rottura rispetto a quelle a cui siamo "abituati". Una Divo tutta da guidare, specialmente sulle "strade ricche di curve e di vento". Una Divo che però sarà costruita in soli 40 esemplari, tutti già prenotati, ad un prezzo base di 5 milioni di euro

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