Smartphone alla guida, il ministro Toninelli minaccia il ritiro della patente
Il ministro dei Trasporti Toninelli annuncia l'intenzione di inasprire le sanzioni per chi usa lo smartphone alla guida, fino ad arrivare al ritiro della patente.
A breve, l'utilizzo dello smartphone alla guida potrebbe costare ben più di qualche punto sulla patente e qualche centinaio di euro di multa. A dichiararlo è stato il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che, intervistato dal Mattino di Napoli in relazione a un'inchiesta sugli incidenti stradali causati dall'utilizzo del cellulare, ha annunciato l'intenzione di inasprire le sanzioni, arrivando fino al ritiro immediato della patente:
"Stiamo ragionando su un inasprimento delle sanzioni per chi usa lo smartphone mentre sta guidando, fino all'eventualità del ritiro immediato della patente. Ma prima ancora di una scelta sulle norme, servono più controlli e una doverosa opera di sensibilizzazione culturale, specie tra i giovani. Senza un cambio di mentalità, i risultati saranno sempre parziali. L'uso degli smartphone al volante è un fenomeno gravissimo, perché ha a che fare con le nostre abitudini più radicate e con l'idea, errata, che in fondo certe cose possano accadere solo agli altri. Ciò rappresenta una tragica sottovalutazione dei rischi".
L'annuncio arriva a pochi giorni di distanza dal grande tamponamento di Bologna, per il quale – come riporta il Corriere – è in corso l'acquisizione di tabulati telefonici e traffico web dell'autista che l'ha causato. Il ministro dunque sta pensando a misure più severe per chi persiste nell'utilizzare lo smartphone alla guida.
Attualmente, la questione è regolata dall'articolo 173 del Codice della Strada, il quale vieta l'uso di cellulari o smartphone alla guida. Si può telefonare solo utilizzando gli auricolari, mentre qualsiasi altro uso dei dispositivi sopracitati è sanzionato con il pagamento di una multa e con la decurtazione di alcuni punti patente. Chi viene sorpreso una seconda volta entro due anni dalla prima infrazione incorre in multe più salate e nella sospensione della patente. Nel 2017, l'articolo era stato oggetto di una proposta di emendamento che però si era risolta in un nulla di fatto.
Secondo i dati Istat divulgati alla fine del mese di luglio d'altronde, le prime tre cause di incidente sono la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata, che causano nel complesso il 40,8% dei sinistri. Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano inoltre essere l'eccesso di velocità, il mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza (come la cintura) e l'uso di telefono cellulare alla guida.