Tesla, Elon Musk valuta di ritirarsi dalla borsa di Wall Street
Musk ritiene che se Tesla non fosse soggetta alle pressioni della borsa di Wall Street potrebbe essere gestita con più lungimiranza.
Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, ha annunciato su Twitter che sta considerando di ritirare la società dal mercato azionario. Dice di aver già trovato i fondi necessari per comprare tutte le azioni al valore di 420 dollari l'una – più del valore attuale di circa 370 dollari (ma il valore fluttua molto). Tutti gli azionisti, dipendenti inclusi avranno comunque la possibilità di rimanere investitori privati.
Qualche ora dopo, è emersa una mail interna (si può leggere per intero su TechCrunch) in cui Musk spiega più nel dettaglio il perché di questa scelta – fermo restando che nessuna decisione definitiva è ancora stata presa. Semplificando, Musk ritiene che se Tesla non fosse soggetta alle pressioni della borsa potrebbe essere gestita con più lungimiranza: dovendo fornire rapporti finanziari ogni tre mesi, si rischia di "prendere decisioni che possono essere giuste per un certo trimestre, ma non necessariamente giuste per il lungo periodo". Musk crede inoltre che togliendo Tesla dalla borsa ridurrà l'ammontare di attacchi mediatici nei suoi confronti, e ridurrà i problemi derivanti dalle elevate fluttuazioni del valore delle azioni.
L'impatto della dichiarazione dell'imprenditore sudafricano ha permesso alle quotazioni Tesla di guadagnare oltre il 10% a Wall Street, la cui scelta di volerla delistare è legata a una minor esposizione della stessa, cosa che permetterebbe al CEO di lavorare con meno pressioni dopo i ripetuti attacchi da parte degli analisti e dell'opinione pubblica
Musk precisa anche che non c'è l'intenzione di fondere SpaceX e Tesla; e che non si tratta di una manovra per incrementare il controllo personale di Musk sulla società (le quote che possiede, il 20 per cento, dovrebbero rimanere sostanzialmente invariate dopo l'affare).
Am considering taking Tesla private at $420. Funding secured.
— Elon Musk (@elonmusk) 7 agosto 2018
C'è un po' di perplessità circa le modalità dell'annuncio. Aziende del calibro di Tesla non possono dare annunci di questo tipo, che possono significare movimenti di ingenti somme di denaro in borsa, come vogliono: devono sottostare alle regole della SEC, l'organo che regola la borsa americana. Le regole della SEC dicono che Twitter è un canale di comunicazione ammesso, a patto che gli investitori siano stati avvisati in precedenza (fatto) e che in contemporanea siano emessi comunicati di natura più ufficiale e formale (fatto a metà: il comunicato è stato diffuso più di due ore dopo). La SEC potrebbe aprire un'investigazione a riguardo.
Altro punto ancora da chiarire è dove Musk abbia trovato i fondi per l'operazione. Nonostante gli ingenti – e costantemente in crescita – debiti, Tesla ha una capitalizzazione di mercato superiore a colossi del calibro di Ford. Il New York Times ha tuttavia contattato diversi grossi fondi di investimento americani e nessuno di questi ha confermato il proprio coinvolgimento – anzi, è più corretto dire che tutti hanno negato. Si sa però che FPI, un fondo saudita sovrano che sta investendo ingenti somme nel settore tecnologico internazionale, ha appena comprato un gran quantitativo di azioni Tesla – circa 2 miliardi di dollari, corrispondenti a poco meno del 5 per cento di quote. Non è chiaro se l'FPI è coinvolto nel delisting di Tesla.