Londra: limite di velocità a 30 km/h in centro per proteggere i pedoni
A quella velocità le probabilità per un pedone di essere ucciso o gravemente ferito si riducono di cinque volte
20 miglia orarie, ovvero circa 30 km/h: questo il limite di velocità che sarà imposto entro il 2020 su tutte le strade gestite da Transport for London (TfL) all'interno della Congestion Charging Zone (CCZ), "l'Area C" londinese divenuta il simbolo di politiche sempre più ostili nei confronti delle automobili (soprattutto private).
L'obiettivo dell'amministrazione di Sadiq Khan, tuttavia, è almeno in apparenza più nobile: ridurre il numero delle persone che ogni anno perdono la vita o rimangono gravemente ferite sulle strade di Londra (2.000 all'anno). Anche perché si tratta di un provvedimento inserito in un progetto di più ampio respiro, noto come Vision Zero, che vede insieme il Sindaco, la società TfL e la Polizia metropolitana.
Secondo le statistiche dell'ufficio del Sindaco, un pedone colpito a 20 miglia orarie ha probabilità cinque volte inferiori di essere ucciso rispetto allo stesso pedone colpito a 30 miglia orarie. Un altro studio, invece, rivela che a Bristol si siano salvate quattro vite all'anno da quando è stato implementato il nuovo limite.
Altre amministrazioni, come per esempio Manchester, sostengono invece che i nuovi limiti non servano a granché, in quanto la velocità media di circolazione, complice il traffico sempre più congestionato, è quasi sempre inferiore a quella che si vuole imporre nel centro di Londra. Dello stesso avviso sono anche le associazioni dei tassisti, secondo cui la velocità media in quella zona, in presenza di traffico, è nell'ordine delle 6 miglia orarie – la più bassa d'Europa, dopo Mosca.
Dall'altro lato, invece, Caroline Pidgeon, presidente del comitato dei trasporti dell'Assemblea di Londra, ha affermato che l'annuncio di Sindaco, TfL e Polizia è un buon inizio, anche se dovrebbero esserci piani "più ambiziosi" al di fuori della CCZ, ovvero in tutte quelle zone meno congestionate in cui i cittadini londinesi sono maggiormente propensi ad andare a piedi o in bicicletta.