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Incidenti stradali, scatta il sequestro del cellulare: si parte dal Friuli

La direttiva emanata dalla Procura di Pordenone permette agli organi di Polizia di accertare i sinistri causati da distrazioni tecnologiche.

Incidenti stradali, scatta il sequestro del cellulare: si parte dal Friuli
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Matteo Milani
Matteo Milani
Pubblicato il 2 lug 2018

Leggi, emendamenti, sanzioni, campagne pubblicitarie. Manovre adottate per arginare il fenomeno del cellulare alla guida. Dopo i nuovi emendamenti da parte della Commissione Trasporti della Camera previsti dalla legge di Bilancio 2018, in questi giorni è arrivata un'importante novità in merito a una delle cause che provoca incidenti stradali.

Secondo quanto si legge su dirittoegiustizia.it, la Procura di Pordenone (su input della Procura generale di Trieste) ha emanato la direttiva n. 4414 del 26 giugno 2018 indirizzata agli operatori di polizia giudiziaria. "L'autista coinvolto in un grave incidente stradale dovrà prontamente collaborare con gli organi di polizia esibendo cellulari, tablet e ogni altro dispositivo reperibile nell'abitacolo per consentire nell'immediatezza di verificare eventuali interferenze con la condotta di guida", si legge sul quotidiano di informazione giuridica.

Per il momento la direttiva sarà adottata per tutto il Friuli-Venezia Giulia, anche se in futuro non è escluso un suo impiego anche in altre regioni italiane. L'obiettivo è contrastare il fenomeno provocato da distrazioni tecnologiche, ovvero chat, sms o impostare il navigatore mentre ci si trova alla guida. Azioni che potrebbero essere riportate nel verbale in caso di messaggi o chat aperte al momento del sinistro. I dispositivi saranno verificati in loco e se emergeranno elementi probatori si procederà col sequestro degli stessi.

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