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HyperloopTT: il treno supersonico parla (anche) italiano

Il treno supersonico HyperloopTT, il cui primo tratto europeo è attualmente in costruzione in Francia, può vantare un team di 800 ingegneri di cui 30 italiani. Italiano, inoltre, è anche uno degli investitori

HyperloopTT: il treno supersonico parla (anche) italiano
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 18 apr 2018

Dietro ad una delle società che dal 2013 porta avanti l'ambizioso progetto di un treno a levitazione magnetica ad alta velocità c'è anche un bel pezzo di Italia. Hyperloop Transportation Technologies – che riprende parte del suo nome dal brevetto che SpaceX ha reso "open source" cinque anni fa – è stato infatti co-fondato da Bipop Gresta, imprenditore nato a Terni e cresciuto ad Arezzo, insieme a Dirk Ahlborn, CEO JumpStarter, una piattaforma di crowdsourcing detiene il 100% del controllo di HyperloopTT.

Il team di circa 800 ingegneri, creativi ed esperti del settore, conta al suo interno circa 30 "cervelli" italiani. Non è tutto: nel 2015, l'incubatore nostrano Digital Magics (di cui Gresta è uno dei fondatori) ha dimostrato di credere nel progetto, investendo circa 320.000 euro in Jumpstarter

Così, a pochi giorni dall'annuncio dell'arrivo in Francia del primo set di strutture del treno a levitazione magnetica in grado di viaggiare a oltre 1.200 km/h grazie ad un tubo depressurizzato, è lecito pensare ad una futura implementazione anche nel Bel Paese, sebbene al momento non vi sia alcun accordo locale con HyperloopTT, che invece ha stretto negli scorsi mesi diversi memorandum per installare il sistema in USA, Slovacchia, Repubblica Ceca, India, Indonesia, Brasile, Corea e Francia

Una volta terminata la costruzione del primo tratto di prova a Tolosa (320 metri, pronto forse già entro fine anno), si passerà nel 2019 ad un secondo sistema lungo circa 1 km, costruito su piloni ad un'altezza di 5,8 metri. Entro l'estate, la prima capsula passeggeri (in fase di ultimazione presso lo stabilimento di Carbures, in Spagna) sarà pronta per essere assemblata dal dipartimento di Ricerca e Sviluppo a Tolosa. Da quel momento sarà possibile dare il via ai primi test di HyperloopTT.

Per Bibop Gresta, la costruzione a grandezza naturale del sistema HyperloopTT rappresenterà il primo vero banco di prova per l'azienda, ma l'imprenditore non ha dubbi sulla riuscita del progetto: 

Siamo stati i pionieri della tecnologia e abbiamo dimostrato che è un progetto estremamente affidabile, che è stato assicurato dalla più grande compagnia di assicurazioni al mondo, Munich RE. Abbiamo stretto accordi in 9 Paesi, in cui stiamo lavorando su fattibilità e regolamenti. Oltre al dipartimento di Tolosa, abbiamo anche un centro di ricerca per il trasporto merci in Brasile. Hyperloop non è più futuro, ma è diventato oggi industria reale.

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