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i.Drive: dal Politecnico di Milano l'auto con IA che percepisce le emozioni

Al Politecnico di Milano la guida autonoma viene studiata non solo sotto il profilo tecnologico ma anche fisiologico, grazie ad un'Intelligenza Artificiale che interpreta gli input provenienti dal corpo umano

i.Drive: dal Politecnico di Milano l'auto con IA che percepisce le emozioni
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 4 apr 2018

Se la guida autonoma – intesa come tecnologia – è teoricamente quasi pronta alla commercializzazione (si parla dei primi anni del prossimo decennio), meritano invece un maggiore approfondimento tutte le questioni legate al rapporto tra uomo, veicolo, infrastruttura e ambiente.

Tutti questi aspetti, per i quali è necessaria una visione a 360 gradi, sono il fulcro del progetto i.Drive del Politecnico di Milano, realizzato fondendo le competenze delle tre macro-aree dell'ateneo: l'ABC (dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito), il DEIB (dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria) e il DMEC (dipartimento di Meccanica).

Un simulatore fisso…

Insieme, i ricercatori di queste aree hanno messo a punto un simulatore in realtà virtuale fisso pensato sia per verificare i comportamenti umani attesi al debutto della guida autonoma, sia per ottimizzare in modo congiunto veicolo e infrastruttura, sia per raccogliere nuovi dati da utilizzare a scopo statistico. 

Il simulatore, che si serve di molti componenti di origine gaming, prevede la combinazione di quattro diversi software: uno per l'elaborazione immagini per flussi veicolari in rotatoria (VeTRA 2D/3D, software proprietario), uno per l'assegnazione in equilibrio (ACS-TA software proprietario), uno per la progettazione e per la valutazione delle rotatorie (TORUS-Transoft) e uno per la microsimulazione (AIMSUN-TSS). Per l'hardware, invece, sono previste 2 telecamere Prosilica B/W, 3 telecamere AXIS, HMD e occhialini VR/AR per visualizzare l'ambiente virtuale e un banco HiL.

… e uno mobile

Inoltre, è prevista anche una suite di sensori mobili per la misura sul campo delle prestazioni e delle reazioni del guidatore nelle varie condizioni di guida, oltre che per l’acquisizione di dati ambientali da riprodurre poi nella simulazione. A supporto di questi sensori ci saranno degli strumenti di rilievo dei parametri fisiologici e psicofisici relativi al guidatore messi a disposizione dal Laboratorio di Intelligenza Artificiale e Robotica del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB): 2 sistemi di acquisizione pro-comp infinity completi, un amplificatore EEG con accessori e un braccialetto E3 Empatica.

Tali componenti mobili vengono integrati in una microcar elettrica (una Tazzari Zero). La vettura è dotata di tutti i sensori necessari per la guida autonoma e nulla vieta che, in futuro, l'auto possa guidare da sola in base agli stimoli provenienti dai sensori indossati dai passeggeri.

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