La guida autonoma fa gola ai produttori di alcolici
La guida autonoma ha tanti sostenitori dalla sua parte: tra questi i produttori di alcolici
Le grandi aziende produttrici di bevande alcoliche insieme in una lobby per spingere la politica all'adozione della guida autonoma. Il motivo, come facilmente prevedibile, è economico, perché la guida senza conducente permetterà agli automobilisti di consumare più alcool senza il rischio di farsi ritirare la patente. Ma non solo. A rivelarlo è un articolo del Washington Post.
Secondo quanto pubblicato sul sito web dell'autorevole quotidiano americano all'inizio della scorsa settimana, infatti, due grandi associazioni che riuniscono da una parte i distributori di alcolici – la Wine and Spirits Wholesalers of America – e dall'altra i principali produttori – la Foundation for Advancing Alcohol Responsibility – hanno offerto il proprio supporto per accelerare lo sviluppo e la diffusione su larga scala delle tecnologie di guida automatizzata.
Una stima della multinazionale finanziaria Rabobank prevede che il giro d'affari per chi distribuisce e vende alcolici potrebbe arrivare a 250 miliardi di dollari in caso di auto senza conducente, e questo rappresenterebbe una situazione di win-win anche per le associazioni no-profit impegnate nella sensibilizzazione degli automobilisti a non guidare dopo aver bevuto.
Più alcool e meno incidenti: il futuro possibile
E se la Wine and Spirits ha ufficialmente preso parte alla Coalition for Future Mobility – una lobby fortemente impegnata a favore dell'auto a guida autonoma – la Foundation for Advancing Alcohol Responsibility (che include, tra i tanti, anche Bacardi) ha avanzato una proposta di legge per accelerare la commercializzazione delle auto senza conducente.
Secondo i dati diffusi dai Centers for Disease Control and Prevention, la guida in stato di ebbrezza è tra le prime cause di incidenti stradali mortali negli USA, con 28 vittime al giorno. L'adozione della guida autonoma su larga scala, così come hanno dimostrato l'avvento dei servizi di ride-hailing come Uber o gli orari prolungati delle metropolitane di notte, ridurrebbero il numero di multe, di arresti per guida in stato di ebbrezza e soprattutto di incidenti stradali gravi.
Dall'altra parte, però, il maggiore consumo di alcolici (si stimano circa due drink in più a testa, ogni settimana) avrebbe le sue prevedibili controindicazioni, ma le associazioni in oggetto sostengono che si tratti di un effetto collaterale meglio gestibile rispetto agli incidenti stradali.