Goodyear Oxygene: pneumatico vivo che produce ossigeno | video anteprima
Goodyear Oxygene è lo pneumatico gestito da IA che produce ossigeno grazie al muschio vivo al suo interno.

Nelle visioni dei pessimisti il futuro sarà dominato dalle macchine e dai software. Il mondo reale, però, sta puntando in una direzione in cui l'Intelligenza Artificiale sarà al servizio dell'uomo…e non solo. Goodyear Oxygene è lo pneumatico dove l'IA si prende cura del muschio che vive al suo interno.
La luce arriva dall'oblò laterale, il nutrimento viene raccolto dall'umidità dell'aria o da quella dell'asfalto, con un sistema di diaframmi che si aprono e si chiudono proprio per regolare l'afflusso di acqua ed evitare un sovra dosaggio. Questo il compito dell'Intelligenza Artificiale inserita in un sistema simbiontico, dove il muschio cattura CO2, rilascia ossigeno ma consente anche di alimentare la stessa AI dato che l'energia generata dalla fotosintesi viene accumulata per alimentare l'elettronica di bordo tra sensori, unità di elaborazione e striscia di luce sul fianco che avvisa della manovra imminente (cambio corsia o frenata). In più il LiFi permette a Oxygene di collegarsi all'IoT scambiando dati con i veicoli e con le infrastrutture (V2V e V2I).
Il risultato è che, ipotizzando di equipaggiare con Oxygene tutti i veicoli di una città delle dimensioni di Parigi, 2.5 milioni, si genererebbero 3.000 tonnellate di ossigeno all'anno assorbendo più di 4.000 tonnellate di anidride carbonica. E la stampa 3D usata per realizzare Oxygene utilizza polverino di gomme proveniendo dagli pneumatici riciclati, così nella produzione si eliminerebbe un vecchio rifiuto!
In attesa dello pneumatico vivo, ecco quello intelligente
Se quanto visto finora potrebbe sembrare fantascienza, sappiate che il concept di quanto descritto in seguito lo sembrava qualche anno fa. Eppure oggi è arrivato allo stadio di prototipo, pronto per debuttare sul mercato. Mi riferisco allo pneumatico intelligente che utilizza una serie di sensori in grado di fornirci dati di ogni genere, al punto di prevedere la manutenzione e sapere quando il battistrada è al limite senza la necessità di ispezione manuale.
I dati dell'auto e dei sensori vengono dati in pasto agli algoritmi di Goodyear. Questi restituiscono per ogni pneumatico una serie di valori, da quelli di semplice lettura, come la pressione che permette di capire subito l'eventuale presenza di un problema, a quelli proattivi, come la stima realistica sui millimetri di gomme rimanente o la previsione per gli interventi di manutenzione.
Considerando la diffusione del carsharing, si tratta di una tecnologia davvero in grado di fare la differenza, sui grandi numeri delle flotte, per quanto riguarda il taglio dei costi di mantenimento, consentendo tramite l'ottimizzazione di estendere la vita stessa della gomma.
Auto elettriche: come cambia lo pneumatico
Uno pneumatico vale l'altro: questo l'errore in cui molti incappano. Eppure la gomma deve cambiare a seconda del veicolo, specie se parliamo di auto elettriche. Più pesanti a causa delle batterie, i veicoli elettrici possono "mangiarsi" uno pneumatico tradizionale con una velocità maggiore del 30%, non solo per le questioni di massa ma anche a causa della coppia maggiore e scaricata a terra in maniera molto più brusca rispetto alle termiche. Il discorso non vale solo per supercar elettriche come la Tesla Model S: a parità di segmento, la differenza è comunque notevole, anche sulle cittadine.
Per questo dietro ad una denominazione come Goodyear EfficientGrip Performance con Electric Drive Technology si nasconde in realtà un prototipo di pneumatico, pronto per quando le auto elettriche saranno diffuse, che parte da un principio molto semplice: adattarsi ai veicoli elettrici.
Nello specifco le lamelle sono più sottili per aumentare la superficie di contatto e sopportare meglio la coppia maggiore senza compromettere l'aderenza su bagnato e il design del battistrada riduce il rumore generato. In più la cavità è stata ottimizzata per supportare il maggior peso del veicolo ma ci sono anche tre aspetti che contribuiscono a migliorare i consumi: il fianco riduce la resistenza aerodinamica, il profilo presenta una massa rotante inferiore e la mescola a bassissima resistenza al rotolamento aumenta l'efficienza.
https://youtu.be/JnhSFFSHKHs