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McLaren Senna: tutti i dettagli sull'hypercar inglese

McLaren svela nuovi dettagli sulla supersportiva Senna, hypercar della Ultimate Series

McLaren Senna: tutti i dettagli sull'hypercar inglese
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 7 feb 2018

Una hypercar senza compromessi ispirata alla determinazione di Ayrton Senna, il tre volte Campione del Mondo di Formula 1 a bordo di una McLaren. Oggi, la McLaren Senna omaggia il compianto pilota con un'auto che supera i limiti. Disegnata, progettata e sviluppata per essere la vettura più esclusiva, omologata da strada ma concepita per la pista da McLaren.

Del resto, con 800 CV di potenza e 800 Nm di coppia erogati dal suo propulsore V8 biturbo da 4,0 litri, la Senna vanta il motore McLaren a combustione interna più potente di sempre che equipaggia una vettura da strada. La leggerezza contribuisce a fare il resto (solo 1.198 kg a secco), per prestazioni mozzafiato: qui si passa da 0-100km/h in 2.8 secondi, mentre per arrivare a 200 km/h servono 6,8 secondi, che diventano 9,9 per il famoso quarto di miglio (402 metri). 

La scheda tecnica prosegue con la velocità massima di 340 km/h, e il tutto è gestito da un cambio a doppia frizione a sette rapporti. La modalità predefinita è quella totalmente automatica ma il pilota della McLaren Senna può selezionare il controllo manuale delle marce tramite l’Active Dynamic Panel, situato all’interno dello schermo.

Aerodinamica e leggera

La deportanza generata dall'aerodinamica avanzata ammonta a ben 800 kg. Proprio l'aerodinamica è uno degli elementi su cui i tecnici di McLaren hanno lavorato di più per cercare di superare i limiti. 

Le forme organiche delle McLaren "standard"  hanno lasciato il posto ad un linguaggio di design aggressivo, quanto perfetto nel suo modo di far confluire e guidare il flusso dell’aria per soddisfare le esigenze aerodinamiche; espressione oggi più pura della filosofia di McLaren ove “la forma segue la funzione” (form follows function). In fatto di proporzioni è indiscutibilmente una McLaren, ma non vi è linea o forma che crei continuità dall’anteriore al posteriore senza incrociare in una presa d’aria funzionale o scarico per i flussi aerodinamici.

Una maniacale precisione nel controllo dei flussi aerodinamici, che iniziano  nel momento in cui l’aria colpisce il muso della vettura ed incontra quattro superfici – lo splitter anteriore, le lame aerodinamiche attive,  le lame aerodinamiche secondarie fisse e gli spazi aperti situati tra i fari e le luci diurne – e viene gestita da ognuna di questi elementi in sequenza. La stessa cosa si può dire del design della parte posteriore delle vettura, che nasce semplicemente dai requisiti aerodinamici e di raffreddamento. 

I prominenti alettoni posizionati davanti ad una successione di  lamelle in scala, deviano l’aria dal ponte posteriore lungo i lati del corpo della vettura. La depressione  che si crea estrae l’aria calda dai radiatori ad altra temperatura e il vano motore, le lamelle fanno si che il flusso d’arai non impatti sull’efficienza dell’ala posteriore. Anche  lo scarico, con il suo disegno innovato e posizionamento contribuisce anch’esso alla gestione del flusso d’aria per non creare nessuna interferenza con il diffusore e l’ala posteriore. Curiosità sugli scarichi, posizionati nel punto più basso rispetto a qualsiasi vettura stradale McLaren (addirittura 18 cm più in basso rispetto alla 720S).

L'ala pesa solo 4,87 kg, ma può supportare più di 100 volte il proprio peso nel carico aerodinamico, e il doppio diffusore è altrettanto prominente: realizzato da un unico pezzo di fibra di carbonio, parte da sotto l’asse posteriore e man mano che l’altezza aumenta spinge con maggiore forza fuori l’aria da sotto il veicolo. Questo genera una depressione che aumenta considerevolmente il grip della McLaren Senna all’asfalto.

Immancabile la fibra di carbonio

Utilizzando la fibra di carbonio fin dal 1981, McLaren può vantare la più grande esperienza in questo materiale di tutti i costruttori di supercar oggi sul mercato. Su Senna, la struttura in fibra di carbonio più robusta mai realizzata da McLaren per una vettura stradale si chiama Monocage III. Comune a quella della nuova 720S, si distingue per l’innovativa doppia parete posteriore che offre come parte integrale della struttura una gabbia protettiva. Il Monocage III è ottimizzata per essere la monoscocca più leggera possibile, rendendo la McLaren Senna la vettura stradale più leggera che la McLaren abbia costruito dai tempi della F1.

La fibra di carbonio è utilizzata anche per le parti non strutturali: i pannelli della carrozzeria (dal peso complessivo di 60 kg) hanno una rigidità strutturale eccezionale per supportare la forza aerodinamica che sono tenuti a sostenere alle alte velocità su circuito. Carbonio a profusione anche all'interno, e in particolare nelle portiere e sulla plancia. Per aumentare la luminosità nell’abitacolo si può optare per un optional esclusivo, due sezioni in cristallo sopra e sotto la portiera al posto dei pannelli in fibra di carbonio standard.

L’Alcantara (o in alternativa la pelle) riveste gli airbag laterali e l’assenza di ulteriori finiture interne, consente un ragguardevole contenimento dei pesi, ed inoltre rivela la costruzione delle porte diedrali. Anche i pistoni delle portiere, possono essere nella stessa tonalità delle pinze dei freni, mentre le lame attive anteriori sono a vista per risparmiare grammi essenziali.

Dentro c’è solo l’essenziale

Tutto è essenziale nell'abitacolo: il sedile del conducente si muove su rotaie mentre la pedaliera è fissa. La leva del cambio è sostituita da un modulo per selezionare “Drive”, “Neutral” e “Reverse” fissato al sedile e si muove all’unisono, in modo tale che i comandi siano sempre a portata di mano. Il volante a 3 razze, ricoperto in Alcantara o pelle, non ha nessuno bottone o leva per permettere di focalizzarsi esclusivamente sulle sensazioni che vengono trasmesse durante la guida. Fissate dietro il volante ci sono le palette per il cambio in fibra di carbonio satinata a vista collegate da un bilanciere.

Il conducente ottiene le informazioni dal McLaren Folding Driver Display (schermo di informazione pieghevole) e dallo schermo centrale dell’infotainment: quando aperto in Full Display Mode, lo schermo pieghevole del guidatore offre informazioni su uno schermo verticale TFT, con tre diversi layout a secondo della modalità di guida della McLaren Senna “Comfort”, “Sport” , “Track” oppure “Race”. Collegato alle impostazione dell’Active Dynamics Panel (Pannello della Dinamica Attivo) o gestito indipendentemente, lo schermo si richiude su se stesso entrando nel Slim Display Mode che mostra solo i dati cruciali come velocità, giri motore e marcia selezionata.

L'infotainment prevede uno schermo centrale verticale, inclinato verso l’alto ed a favore del conducente per essere facilmente visibile anche nel ristretto campo visivo, quando viene indossato il casco in pista. Lo schermo di 8 pollici senza cornice integra il  Pannello Active Dynamics che gestisce e comunica tutte le funzioni della vettura al guidatore: audio media, sistema di navigazione e altre funzioni. Per un sistema audio personalizzato ed esclusivo, c'è un impianto Bowers & Wilkins con 7 casse dal peso di soli 7.32 kg.

Sospensioni regolabili e attive

La Senna è dotata delle sospensioni regolabili pensate per la guida in pista. Il sistema RaceActive Chassis Control II (RCC II), si compone di un sistema di sospensioni a doppio braccio oscillante con ammortizzatori adattivi interconnessi idraulicamente, sia da sinistra verso destra  che nella parte anteriore con quella posteriore. I dati comunicati dai sensori sono analizzati in soli 2 millesimi di secondo per garantire un responso perfetto degli ammortizzatori.

McLaren Senna viene equipaggiata con pneumatici sviluppati su misura in collaborazione tra McLaren ed Pirelli: le gomme Pirelli P ZERO Trofeo R (245/35 ZR19 all’anteriore e 315/30 ZR20 posteriori) sono concepite per tracciati asciutti ma sono anche approvate per l’uso su strada. Esclusivo è il sistema di frenata: ogni disco freno è in carbo-ceramica CCM-R, disegnato con le palette di raffreddamento lavorate nel disco anziché stampate. Per realizzare questi dischi sono necessari 7 mesi di lavoro. Le pinze anteriori dei freni, ispirate alla Formula 1 sono disegnate in un unico blocco estremamente rigido, montano sei pistoni ventilati per mantenere la sensibilità del pedale e ridurre la temperatura.

Personalizzabile all’infinito, ma già sold-out

McLaren Senna è anche una delle McLaren più personalizzabili di sempre: i colori scelti per il corpo vettura per le cinque "allestimenti" pensati da McLaren sono: Stealth Cosmos black, Trophy Kyanos blue, Trophy Mira orange, Vision Pure white and Vision Victory grey, che vengono completati dalle lame aerodinamiche anteriori, gli “inners” dei paraurti anteriori, pinze dei freni, i pistoni delle portiere e la perforazione dei sedili in colori contrastanti. Si aggiungono 18 tonalità disponibili per la carrozzeria senza sovraprezzo, con ulteriori 16 opzioni di colore disponibili nella gamma colori offerta da McLaren Special Operations, mentre il servizio MSO Bespoke è in grado di realizzare colori su richiesta, rendendo praticamente infinite le possibilità di cucirsi una Senna su misura.

Allo stesso modo, un grande numero di inserti è disponibile per gli interni: dalla pelle, all'Alcantara, passando per il Jet Black o il Carbon Black, con fibra di carbonio a vista. 

La McLaren Senna ha un prezzo base che, in Italia, parte da 945.500 euro tasse incluse. McLaren prevede di produrne 500 unità, ciascuna assemblata a mano con un processo di 300 ore di lavoro presso il McLaren Production Center a Woking, nel Surrey, in Inghilterra. Tutte e 500 sono già state assegnate agli acquirenti; l’ultimo slot di produzione è stato messo all'asta nel dicembre 2017 in un evento privato per i clienti della McLaren. L'offerta battuta con l’ultima offerta è stata di 2 milioni di sterline e il ricavato andrà all'Ayrton Senna Institute, un'organizzazione senza scopo di lucro è impegnata nel garantire un’istruzione a quasi due milioni di bambini e giovani che vivono in condizioni disagiate in Brasile.

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