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Mercedes-AMG Project One: la forma segue la funzione | VIDEO

Gorden Wagener spiega nel dettaglio le soluzioni stilistiche adottate dalla hypercar stradale con tecnologia F1

Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 2 gen 2018

Ti dicono Mercedes-AMG Project One e pensi alla Formula 1. Del resto, la hypercar ibrida presentata allo scorso Salone di Francoforte per omaggiare i primi 50 anni dell'Atelier Mercedes-AMG ha ben poco da invidiare, in quanto a tecnologia, alla monoposto che ha reso Lewis Hamilton e la scuderia Petronas Mercedes-AMG Campioni del Mondo di Formula 1

Bella, brutta, particolare? I giudizi estetici soggettivi lasciano il tempo che trovano su un'auto che è descritta come l'emblema più chiaro dell'espressione "la forma segue la funzione". Inutile, quindi, segnalare l'assenza di un family feeling per il frontale della Project One: quella forma, con la parte centrale più bassa e gli "zigomi" alti, è figlia delle leggi dell'aerodinamica, così come il lavoro svolto per la parte inferiore della fiancata, nonché del vistoso posteriore. 

Ogni dettaglio di Mercedes-AMG Project ONE è pensato per togliere il fiato: dai cerchi in lega forgiati in alluminio con 10 razze e dado centrale e copertura in fibra di carbonio per la riduzione del coefficiente aerodinamico, ai freni carboceramici, all'alettone posteriore, all'estrattore in fibra di carbonio, ai fari LED adattivi, alle minigonne aerodinamiche. Tutto è pensato per unire la bellezza estetica alla funzione.

Solo dopo aver visto il video di Gorden Wagener, Chief Design Officer di Daimer, e di Robert Lesnik, direttore del design degli esterni, vi renderete conto di quanto sia complesso il compito di dare, alla funzione, la forma più piacevole.

E se pensavate che gli interni fossero così per un semplice guizzo del designer, il direttore del design degli interni Hartmut Sinkwitz vi spiegherà che quasi tutti i materiali presenti all'interno della vettura sono derivati direttamente dalle corse: fibra di carbonio a profusione, tessuti tecnici in microfibra (leggeri e resistenti) e sedili cuciti sulle misure dei fortunati proprietari.

Sotto al cofano di questa monoposto "sotto mentite spoglie", batte un cuore super tecnologico, costituito da un sistema ibrido derivato direttamente dalla Formula 1, che produce 1.000 cavalli (745 kilowatt) di potenza, per un'accelerazione brutale: 2,7 secondi per arrivare a 100 km/h da fermi, mentre ci vogliono 6 secondi per raggiungere i 200 km/h.

Il piccolo motore 1.6 a benzina, montato in posizione centrale-posteriore, vanta regimi che arrivano a ben 11.000 giri al minuto, qualcosa di unico sul mercato delle vetture stradali e simile solo (appunto) ai regimi di rotazione dei motori da Formula 1 e, naturalmente, a quelli elettrici. Non manca il recupero dell'energia in frenata (si stima che l'80% dell'energia frenante venga recuperata nell'uso quotidiano), per un'efficienza energetica sconosciuta a qualsiasi hypercar con le stesse prestazioni: l'efficienza termica si attesta al 40%.

In comune con la monoposto di Formula 1 c'è anche la fabbrica inglese di Brackley, da dove usciranno solo 275 esemplari di questo gioiello dell'ingegneria destinato a scrivere una pagina importantissima della storia di Mercedes-AMG. La Project One è già sold out nonostante il prezzo di 2,5 milioni di euro. Ma c'è chi preferisce farne a meno, e vende il suo slot per la modica cifra di 5 milioni di euro…

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