
Auto 02 Set
12 Gennaio 2017 0
Secondo l'EPA sono 104 mila le auto fin qui coinvolte nelle indagini intraprese per scovare software illeciti nei motori 3.0 litri diesel di Jeep Grand Cherokee e Dodge RAM del 2014, 2015 e 2016.
Indubbiamente il terremoto Dieselgate non ha portato alle conseguenze che qualcuno si aspettava. Questo, a distanza di 16 mesi dallo scoppio del caso, si delinea come un dato di fatto nonostante per Volkswagen il danno economico sia molto consistente. Il terremoto semmai potrebbe continuare per altre aziende automobilistiche a causa dell'ormai alto livello di attenzione delle autorità federali statunitensi. L'EPA (Ente per la protezione ambientale) ha notificato ad FCA che alcuni motori 3.0 litri diesel hanno tentato di falsare i risultati delle emissioni tramte software appositi.
Secondo l'EPA sarebbero 104 mila i veicoli (tra Jeep Grand Cherokee e Dodge RAM del 2014, 2015 e 2016) ad essere coinvolti nell'installazione di software illeciti. Questi ultimi operano in certe condizioni e rilevano quando l'auto è sottoposta a test per rilevare le emissioni di NOx.
"Ancora una volta una casa automobilistica ha assunto una decisione per schivare le regole ed è stata scoperta" ha dichiarato l'EPA
L'azienda americana ha già fatto sapere di essere convinta di essere in linea con le regole e soprattutto si è dichiarata disponibile a chiarire la posizione di fronte alla commissione. Il titolo azionario di FCA nel frattempo ha subito un duro colpo perdendo fino al 16%. FCA rischia di dover sborsare, se il numero dei veicoli coinvolti non dovesse rivelarsi più ampio, una cifra vicina a 4,6 miliardi di dollari pari a 44.539 dollari per auto venduta.
Questo episodio arriva vari mesi dopo alle accuse lanciate dalle autorità tedesche per l'utilizzo scorretto di software di gestione delle emissioni sui 2.0 Multijet montati su Fiat 500X, Jeep Renegade e Fiat Doblò venduti in Germania.
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