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Le batterie non bastano più: la colpa è (anche) di Tesla

L'incremento della produzione di batterie alla Tesla Gigafactory sta causando una carenza di fornitura di batterie a livello globale per il fornitore principale, Panasonic, costretto a ritardare le proprie forniture ad altri clienti

Le batterie non bastano più: la colpa è (anche) di Tesla
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 8 dic 2017

Ve lo sareste mai immaginato che un giorno Tesla sarebbe stato responsabile di una carenza di batterie a livello globale? Numeri alla mano, il costruttore di Palo Alto non dovrebbe sconvolgere gli equilibri mondiali (86.000 auto vendute nel 2016), eppure i loro pacchi batterie dalla grande capacità potrebbero dare energia a centinaia di altri veicoli o device a batteria.

Un esempio? I 100 kWh di batteria presenti sotto le Tesla top di gamma (che, tra l'altro, sono le più vendute) potrebbero alimentare 200 e-Bike e migliaia di smartphone, powerbank e dispositivi di elettronica di consumo. Per questo motivo, la crescente domanda di vetture marchiate Tesla sta causando un cosiddetto "battery shortage", ossia una carenza nella fornitura di batterie cilindriche da parte del maggiore fornitore della Gigafactory, ossia il giapponese Panasonic.

Un fornitore che, oltre a Tesla, annovera centinaia di altri clienti di dimensioni medie e piccole, che oggi lamentano continui ritardi di fornitura (si parla di diversi mesi, con le prime consegne slittate alla metà del 2018) e iniziano a bussare alle porte della concorrenza, che risponde ai nomi di Samsung SDI, Lg Chemicals e Murata (ex Sony).  

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Tutti insieme, questi produttori riescono a fornire l'80% delle batterie alle aziende di tutto il mondo. Per questo motivo, preoccupa il fatto che già oggi, un costruttore relativamente piccolo come Tesla stia creando tutti questi problemi. E' chiaro che il successo o meno della strategia di Elon Musk si rivelerà solamente quando anche i competitor, tra cui Audi, BMW e Mercedes-Benz, sbarcheranno sul mercato con le loro proposte a zero emissioni. A differenza di Tesla, però, questi grandi colossi hanno già investito diversi miliardi di euro per dei centri di sviluppo e produzione dei pacchi batterie, che dovrebbero garantire loro una parziale autosufficienza sotto questo aspetto.

Dall'altro canto, la Gigafactory di Elon Musk non ha ancora raggiunto la piena capacità produttiva e, soprattutto, in Tesla assicurano che in futuro lo stabilimento diventerà sempre meno dipendente dai fornitori di batterie ed energia.

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