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Tesla: sempre più vicina la fabbrica cinese

Il costruttore californiano costruirà un nuovo stabilimento in Cina in una zona free-trade.

Tesla: sempre più vicina la fabbrica cinese
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 24 ott 2017

Tesla alla conquista della Cina. Del resto da dove pensavate che arrivassero la maggior parte degli ordini delle oltre 500.000 Tesla Model 3 finora in attesa di ricevere un proprietario? 

Che il mercato cinese sia il primo al mondo per numero di auto elettriche vendute è ormai un dato assodato da cui Tesla, in un momento di particolare fermento industriale, non può assolutamente prescindere per portare a termine il suo ambizioso piano di crescita. 

Ci sono però tanti fattori che potrebbero mettere i bastoni tra le ruote alla crescita del marchio di Elon Musk: tra questi, la pesante tassazione a cui sono sottoposti i prodotti industriali (e non solo) che devono oltrepassare le dogane cinesi. Per questo motivo, già a giugno sono trapelati nel web alcuni rumor riguardanti la possibile espansione della capacità produttiva del marchio Tesla al di fuori degli USA, e in particolare verso Paese del Dragone. 

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Secondo quanto riportato nella giornata di ieri dal Wall Street Journal, pare che Tesla abbia trovato un accordo con l'amministrazione di Shanghai per la costruzione di un nuovo stabilimento in cui produrre le vetture che costituiranno la futura gamma del marchio. Nei mesi scorsi vi abbiamo raccontato di come fosse stato lo stesso Governo cinese ad aver promosso una campagna per incentivare le aziende straniere a costituire partnership industriali al 50% con le realtà locali, con i conseguenti benefici in termini di occupazione, crescita e accesso al know how. Senza contare, per le aziende straniere, la possibilità di evitare i dazi di importazione, che sulle auto elettriche pesano per ben il 25% sul prezzo finale delle vetture stesse. 

In attesa del commento ufficiale di Tesla (che, presumibilmente, potrebbe arrivare tramite uno dei tanti tweet di Elon Musk), le informazioni in nostro possesso ci spingono ad identificare la città di Shanghai come candidata ideale per l'insediamento della nuova fabbrica Tesla, che potrebbe beneficiare della cosiddetta "free-trade zone" della metropoli cinese. Se questo fosse vero, allora Tesla potrebbe aver trovato il modo di evitare l'accordo al 50% con un'azienda locale. 

In questo caso, però, rimarrebbe la questione fiscale: le tasse d'importazione, in Cina, valgono anche per i costruttori stranieri che decidano di produrre in questo paese. A questo punto, è facile pensare che Tesla e il Governo cinese abbiano trovato un accordo per evitare questa pesante tassa, che vanificherebbe la scelta di produrre in Cina. Del resto, la scelta di "favorire" Tesla potrebbe non essere così scontata, dal momento che l'azienda californiana è partecipata al 5% dalla cinese Tencent Holdings Ltd

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