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Auto di Cuba, il controsenso delle meravigliose classiche dei Caraibi

Quando si parla di Cuba si parla di auto classiche, o almeno così facciamo noi che siamo ossessionati dalle automobili. Si perché oltre alle bianche spiagge caraibiche, ai sigari e al Rum, al ritorno dall'Isola non si può non raccontare agli amici di

Auto di Cuba, il controsenso delle meravigliose classiche dei Caraibi
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Alessio Frassinetti
Alessio Frassinetti
Pubblicato il 21 feb 2017

Quando si parla di Cuba si parla di auto classiche, o almeno così facciamo noi che siamo ossessionati dalle automobili. Si perché oltre alle bianche spiagge caraibiche, ai sigari e al Rum, al ritorno dall’Isola non si può non raccontare agli amici di quanto siano affascinanti le Ford Thunderbird e Fairlane, le Oldsmobile e le Chevrolet Bel Air (giusto per dirne qualcuna). Eppure questa enorme diffusione, che poi si limita esclusivamente alla capitale l’Havana, non è dettata da una precisa strategia turistica ma piuttosto dalla necessità. O meglio, il mito delle auto classiche di Cuba nasce da una necessità, trasformata poi in strategia turistica.

Immatricolata: pre-1959

Dopo la rivoluzione cubana condotta da Fidel Castro, che ebbe termine nel 1959, uno dei primi provvedimenti fu quello di confiscare le aziende private sull’Isola e trasformare di fatto l’economia – fin ad allora Cuba era in pratica una “colonia" statunitense – da capitalista a socialista. In sostanza lo Stato controllava l’arrivo di forniture sull’Isola, comprese le automobili. Le molte vetture già presenti cominciarono ad acquistare valore poiché erano le uniche disponibili e nel tentativo di renderle funzionanti a prezzi modici, i cubani cominciarono a modificarle. I motoroni a benzina vennero sostituiti con economici diesel e le riparazioni si facevano “alla buona" per andare incontro alla scarsità dei ricambi.

Con l’accordo del 1960 tra l’Unione Sovietica e Cuba, la morsa dell’embargo americano sembró ridare fiato all’economia dell’Isola che fino ad allora era dipesa proprio dagli USA. Così oltre ai beni di prima necessità, arrivarono nei decenni successivi anche le auto di fabbricazione sovietica (Lada in primis) e anche vetture da altri Paesi come l’Italia, che recapitò a Cuba diverse Fiat. E’ piuttosto comune incontrare delle Uno o delle 127. Le unità che arrivavano nei Caraibi comunque passavano sotto il controllo del governo, che doveva approvare la vendita dell’auto ad un eventuale cliente: prima si faceva richiesta e poi, in base alla disponibilità e al “profilo" del richiedente, si poteva procedere alla vendita. Il tutto a prezzi elevatissimi, tanto che la maggior parte dei lavoratori non poteva comunque permettersi un’auto.

Una Peugeot 508? 250 mila euro

Con la fine dell’embargo sulle importazioni dei mezzi a motore avvenuta nel 2013 per volere del Consiglio dei ministri del governo di Raul Castro (fratello di Fidel, che gli aveva lasciato il posto), è stata approvata l’importazione di alcuni veicoli tra cui auto, camion e furgoni ma la situazione è a dir poco paradossale. Basta scambiare due chiacchiere con un tassista per capire come sia la situazione:

“E’ una follia, le uniche auto che si possono comprare provengono dal mercato dell’usato e per una Peugeot 508 si paga anche a 250 mila euro per un’auto del 2011. Una Lada del 2000? 25 mila euro. Per non parlare delle auto vendute dal governo stesso: una Geely Emgrand nuova costa circa 70 mila euro"

Contando che il salario medio di un lavoratore statale, il principale datore di lavoro dell’Isola, è di circa 20 dollari (meno di 20 euro al cambio) al mese, è impossibile credere che qualcuno di essi potrà mai permettersi il lusso – perché di questo si tratta – di vedere com’è fatta Cuba al di fuori della loro città di nascita. L’alternativa sono i trasporti locali, serviti da mezzi provenienti dalla Cina ma la qualità è da terzo mondo.

Attualmente per godersi l’esperienza di un viaggio a bordo delle “Classiche di Cuba" bisogna sborsare una cifra non indifferente (quasi tutti sono Taxi) se paragonata a quanto chiede un tassista con una Renault Megane, ad esempio – da L’Havana Centro all’aeroporto si arriva a tariffe doppie. Siamo di fronte ad una situazione unica nel mondo nata quasi per caso e che i Cubani preserveranno sicuramente, anche perché per ora pensare di acquistare un veicolo nuovo è impensabile. Insomma, se stavate programmando un viaggio a Cuba per godervi lo spettacolo di queste meravigliose Classiche, sappiate che non c’è molta fretta. Per fortuna o purtroppo.

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