Ralph Gilles: "La guida autonoma unirà i costruttori"
Il responsabile del Design di FCA sostiene che l'auto a guida autonoma porterà necessariamente ad inedite partnership tra i diversi costruttori, uniti per accelerare e agevolare lo sviluppo di questa tecnologia. E anche sul Design le ripercussioni
Il responsabile del Design di FCA sostiene che l’auto a guida autonoma porterà necessariamente ad inedite partnership tra i diversi costruttori, uniti per accelerare e agevolare lo sviluppo di questa tecnologia. E anche sul Design le ripercussioni saranno positive.
La guida autonoma dovrà unire i grandi costruttori mondiali di automobili. La “profezia" è stata lanciata da Ralph Gilles, numero uno del Design di Fiat Chrysler Automobiles e uno degli uomini più fidati di Sergio Marchionne fin dai primi passi della creazione del gruppo italo-americano.
Secondo Gilles, che ha evidentemente preso “lezioni di fusione" da Marchionne, l’avvento della guida autonoma necessiterà di ampie collaborazioni tra i vari costruttori, prima di tutto per rendere davvero accessibile a chiunque l’acquisto di una vettura ad alta tecnologia.
Unire le forze per un mondo dell’auto autonomo
Senza una condivisione dei costi “a monte”, è impossibile che auto dotate di decine di radar, telecamere e sensori possano diventare alla portata di tutti. La condivisione degli sforzi, inoltre, consente di ridurre anche le spese per ricerca e sviluppo, accelerando in contemporanea i tempi di commercializzazione di queste tecnologie, infrastrutture comprese.
Direttamente dal Salone di Chicago, dove il gruppo ha presentato la variante SRT di Dodge Durango, Gilles ha detto poi che tutti i costruttori stanno cercando di arrivare da soli alla commercializzazione di vetture a guida autonoma, ma la soluzione per creare un vero ecosistema autonomo è, secondo lui, l’unione delle forze.
Il car design è a un bivio
A proposito di auto autonome, inoltre Gilles sostiene che rappresentino l’ennesima sfida per i designer: così come le auto elettriche hanno consentito di ridefinire volumi e proporzioni (grazie ad un’importante riduzione degli organi meccanici), le auto senza conducente consentono di riorganizzare le volumetrie interne delle vetture stesse, in quanto il cockpit non è più la parte centrale dell’auto.
Stessa situazione per quanto riguarda gli esterni: oggi, per ovvi motivi di test, le auto a guida autonoma devono essere dotate di antiestetici e ingombranti dispositivi esterni. La sfida più grande per il futuro, secondo Gilles, è quella di riuscire a capire se sarà meglio nascondere questi dispositivi oppure metterli in ulteriore evidenza.