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Diesel, benzina, metano, GPL, elettriche e ibride: cosa comprano gli italiani

Finito il 2016 cominciano ad arrivare i report delle associazioni che registrano i dati di vendita delle auto in Italia. Tra queste l'UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) che ha rilasciato il consueto report annuale che offre spunti

Diesel, benzina, metano, GPL, elettriche e ibride: cosa comprano gli italiani
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Alessio Frassinetti
Alessio Frassinetti
Pubblicato il 24 gen 2017

Finito il 2016 cominciano ad arrivare i report delle associazioni che registrano i dati di vendita delle auto in Italia. Tra queste l’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) che ha rilasciato il consueto report annuale che offre spunti interessanti per capire le abitudini del mercato. In sostanza cosa ci dicono i dati di vendita delle auto a Diesel, benzina, metano, GPL ma anche elettriche e ibride?

Metano e GPL, si torna ai livelli del 2011

Per ora gli italiani sembrano aver fatto marcia indietro sull’uso dei carburanti alternativi con un livello di vendite diminuito del 30% per quel che riguarda il Metano rispetto al 2015 (43.775 auto immatricolate contro 62.941) tornando sostanzialmente allo stesso livello del 2011. Dopo quello che è considerato l’anno peggiore per l’industria automobilistica della storia recente, il Metano è cresciuto molto arrivando al picco di 72.387 auto immatricolate nel 2014 (5,4% la quota di mercato).

A grandi linee la stessa parabola ha toccato anche il GPL che ha visto una crescita di ben il 130% tra il 2011 ed il 2012 salendo al 9,2% del mercato totale. Quota mantenuta per tutto il periodo 2012-2015 ma che ha visto una flessione del 2% nel 2016. I motivi possono essere molti e tra questi c’è sicuramente il costo del carburante che è sceso, mettendo in crisi la competitività degli impianti GPL e Metano rispetto alla benzina e soprattutto al diesel. C’è di più però.

Secondo l’UNRAE, il chilometraggio medio degli automobilisti italiani (calcolato solo sulle auto nuove) è sceso gradualmente negli anni fino 18 mila Km circa dei diesel e 10 mila circa dei motori a benzina. Un calo di ben il 20% rispetto alle percorrenze medie del 2000, in cui un diesel viaggiava 25 mila Km/anno ed un benzina quasi 13 mila Km. Anche questo aspetto potrebbe aver reso meno ammortizzabile il costo per l’acquisto di un’auto a carburante diverso dai due più diffusi.

Diesel e benzina, ancora i preferiti

Nonostante la quota di mercato del diesel si prospetti in forte discesa nei prossimi anni, a causa delle minori emissioni richieste dalle norme europee – a proposito si è passati da 144,3 g/Km nel 2008 a 112,7 nel 2016, con un calo del 21,9% – in particolare per i NOx, il gasolio torna a guadagnare consensi. Il motivo è nel forte acquisto da parte delle società di noleggio e delle flotte che puntano sul gasolio per contenere i costi viste le lunghe percorrenze previste. Le vendite hanno sfondato di nuovo quota 1 milione nel 2016 con un aumento del 19,2% ed una quota di mercato totale del 57%.

Ancora più interessante notare il ritorno in pompa magna dei benzina, che crescono molto (+21,8%) proprio a scapito di Metano e GPL raggiungendo quota 32,8% del mercato totale. Ancora una volta il motivo è da cercarsi nel basso costo del carburante.

Impennano ibride e elettriche

E non poteva mancare, in questo insieme di numeri e percentuali, l’andamento di ibride e elettriche che hanno cominciato a crescere in fretta. Non poteva essere altrimenti visto che l’offerta cresce e le aziende puntano sempre più su questa alimentazione anche a livello pubblicitario.

Le ibride galoppano dal 2011 a ritmi elevatissimi visto che gli aumenti da un anno all’altro sono sempre stati in doppia cifra – con un picco nel 2013 con +121,7% – raggiungendo una quota di mercato nel 2016 del 2,1% dopo l’ennesimo salto del 47,4%. Certo si partiva da livelli molto bassi ma considerando che siamo quasi arrivati ai livelli della diffusione del Metano in poco tempo, potrebbe prospettarsi una crescita ancora maggiore nei prossimi anni.

Discorso diverso invece per le elettriche che sono cresciute molto arrivando a più di 1.300 immatricolazioni all’anno rispetto alle 307 del 2011 ma la quota di mercato resta molto risicata con solo lo 0,08% del totale. Questo a causa dell’alto costo delle auto ed anche di una infrastruttura di ricarica che non è adeguata ad una diffusione di massa.

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