Mini John Cooper Works GP, lunga vita alla JCW più dura e pura
[caption id="attachment_164362" align="aligncenter" width="520"] Peter Schwarzenbauer, AD Mini[/caption] Peter Schwarzenbauer conferma che la versione più hardcore della iconica berlina compatta continuerà a far parte del futuro del marchio. La Mini John
Peter Schwarzenbauer conferma che la versione più hardcore della iconica berlina compatta continuerà a far parte del futuro del marchio. La Mini John Cooper Works GP arriverà quindi, ma passerà ancora molto tempo.
Mini continuerà a produrre la Mini John Cooper Works GP, la più cattiva, dura e pura della gamma, che con caratteristiche tecniche da auto da competizione punta a proseguire un programma iniziato tempo fa con il lancio del monomarca Mini Challenge. Secondo quanto riporta Autocar, la Mini John Cooper Works GP è ancora nei piani di Peter Schwarzenbauer – AD del marchio di proprietà BMW – che ha aggiunto:
“La Mini John Cooper Works GP è parte importante del nostro brand ed ha funzionato bene finora. Non vedo perché non dovrebbe farlo in futuro"
Gioite quindi, amanti del go kart feeling della “piccola" sportiva inglese perché in futuro sembra proprio che non vedremo solo Countryman e Clubman uscire dalla fabbrica di Oxford, sebbene proprio quest’ultime saranno parte fondamentale delle vendite. C’è altro però. Per vederla in strada/pista bisognerà attendere però ancora diversi anni perché il modello Mini John Cooper Works GP ha sempre fatto storia a sé e potrebbe volerci molto fino a quando l’azienda non decida un rinnovamento del modello attuale.
Quest’ultimo è stato lanciato nel 2013 (qui sopra l’articolo di allora) con un motore 1.6 litri da 218 CV e 260 Nm di coppia – 280 con boost attivato – modificato tramite l’uso di monoblocco e carter in alluminio, pistoni rinforzati, testata dei cilindri ad alta resistenza e un immancabile turbo, il tutto farcito dalla tecnologia Valvetronic di BMW. L’assetto è completamente regolabile e può “scendere" di 20 mm; all’anteriore l’auto monta ammortizzatori rovesciati e pinze freno a sei pistoncini con dischi da 330 mm mentre al posteriore sono da 320; il cambio è un sei marce manuale, al contrario di ciò che accade sempre più frequentemente sulle auto molto sportive.
Ancora difficile dire se la prossima sarà ancora dotata del manuale o se scegliere il cambio automatico per passaggi di marcia più veloci. Oltre a questi aspetti, che approfondiremo a tempo debito, la futura Mini John Cooper Works GP dovrebbe seguire la stessa dieta dimagrante rispetto alla meno estrema JCW, a cui aggiungere un motore più potente e un assetto all’altezza della situazione.