Hacking auto: a rischio il telecomando Volkswagen
La tecnologia sulle auto di nuova generazione porta anche rischi oltre ai benefici: ecco una ricerca che parla dell'hacking dei telecomandi dell'auto. Un gruppo di esperti in sicurezza della University of Birmingham ha analizzato il sistema di apertura

La tecnologia sulle auto di nuova generazione porta anche rischi oltre ai benefici: ecco una ricerca che parla dell’hacking dei telecomandi dell’auto.
Un gruppo di esperti in sicurezza della University of Birmingham ha analizzato il sistema di apertura di Volkswagen, scoprendo una vulnerabilità importante correlata ai telecomandi delle diverse auto vendute negli ultimi 20 anni dal gruppo. Il sistema di apertura dei tedeschi può essere hackerato sfruttando una serie di “accessori" neanche troppo costosi.
I ricercatori hanno infatti pubblicato un articolo dove si spiega come è possibile intercettare il segnale posizionandosi nelle vicinanze del telecomando e tale vulnerabilità riguarda la maggior parte delle Audi, Volkswagen, Seat e Skoda in circolazione dal 1995, anche modelli recenti come l’Audi Q3 del 2016. Volkswagen ha risposto alla ricerca segnalando che Golf, Tiguan, Touran e Passat di attuale generazione non sono suscettibili all’attacco, senza però smentire per quanto riguarda altri modelli o le versioni più vecchie.
Come funziona?
Il sistema funziona in maniera diversa dai classici disturbatori di frequenze, quelli che impediscono al telecomando di svolgere la sua funzione e chiudere l’auto ad esempio. Qui si va ad intercettare il segnale e clonare la chiave dell’auto sfruttando un portatile o un modulo con Arduino e un ricevitore radio da 40$ (in foto), più compatto ed economico. Basta intercettare la prima pressione del pulsante per avere la copia e quindi la libertà di aprire e chiudere l’auto ogni volta che si vuole, sebbene non si tratti di una tecnica semplice da mettere in pratica perché il malintenzionato deve trovarsi entro 90 metri dall’auto presa di mira e deve conoscere la chiave crittografica.
Tale chiave è stata ottenuta dai ricercatori facendo del reverse engineering di una componente interna giustamente non svelata. Non esiste una sola chiave ma è anche vero che la stessa può essere utilizzata per decine di milioni di veicoli visto che cambia a seconda dei diversi anni e dei diversi modelli ma è comunque condivisa tra più auto: basti pensare che per 100 milioni di auto del gruppo Volkswagen vendute negli ultimi 20 anni esistono in totale quattro chiavi e che solo di recente si è passati ad un sistema con chiave crittografica unica (e non più condivisa) per eliminare questo rischio.