Waze Rider, il ride sharing di Google è realtà
Alphabet, la holding che controlla il marchio Google, aveva investito 250 milioni di dollari in Uber nel 2013 ma già nel maggio 2015 il colosso di Mountain View aveva registrato un primo cambio di rotta, con il lancio dell'applicazione Waze Rider. In
Alphabet, la holding che controlla il marchio Google, aveva investito 250 milioni di dollari in Uber nel 2013 ma già nel maggio 2015 il colosso di Mountain View aveva registrato un primo cambio di rotta, con il lancio dell’applicazione Waze Rider. In questi mesi sono state raccolte informazioni utili tramite una beta privata del servizio, che mette in contatto più persone in procinto di percorrere lo stesso tragitto e permetteva di dividersi il viaggio.
Insomma si tratta di un ride-pooling, che però ha qualche aspetto diverso rispetto alle ormai concorrenti Uber e Lyft. In effetti Waze Rider permetterà ai conducenti di effettuare un massimo di due corse giornaliere (ad esempio da e per il lavoro) con un rimborso per miglio percorso (1,6 Km) di 0,54 $, molto poco in assoluto ma abbastanza ad ammortizzare il costo del viaggio. Questa politica permetterebbe di scavalcare i regolamenti ai quali è sottoposto il servizio di Uber e quello di Lyft, che possono funzionare anche come “secondo lavoro".
Al contrario Google specifica che Waze Rider non è una fonte di reddito e perciò potrebbe essere legale anche nel nostro paese, proprio come avviene per BlaBlaCar. Per ora però il servizio prenderà il largo nella Baia di San Francisco, seguendo la diffusione avvenuta in Israele nei mesi scorsi. Vista la grande presenza dell’applicazione di navigazione social Waze, non ci sono almeno sulla carta grossi impedimenti all’arrivo di Waze Rider anche da noi, ma per la conferma bisognerà aspettare il momento giusto.