Più plastica nel futuro dell'auto, meno peso e consumi
Secondo una ricerca svolta da IHS Markit, società leader nella consulenza alle aziende, la presenza dei materiali polimerici all'interno di un'automobile aumenterà di quasi il 100% entro il 2020: questo gioverà a consumi, emissioni e prestazioni, oltre a
Secondo una ricerca svolta da IHS Markit, società leader nella consulenza alle aziende, la presenza dei materiali polimerici all’interno di un’automobile aumenterà di quasi il 100% entro il 2020: questo gioverà a consumi, emissioni e prestazioni, oltre a ridurre l’impatto ambientale delle vetture stesse.
L’ascesa della plastica – o meglio, dei materiali polimerici – nella componentistica per auto è un trend a cui dovremo presto abituarci: secondo una ricerca pubblicata da IHS Markit, infatti, la percentuale di questo tipo di materiali all’interno delle nostre automobili aumenterà in maniera evidente da qui al 2020.
Una riduzione di peso necessaria
In particolare, la massa media dei componenti plastici in un’automobile passerà dai 200 kg del 2014 a circa 350 kg nel 2020, con un’aumento che si avvicina quindi al 100%. Questo è dovuto principalmente alle sempre più stringenti normative antinquinamento, che impongono consumi medi ed emissioni di CO2 sempre più bassi per cercare di contenere l’inquinamento ambientale. Un esempio è la proposta dello standard CAFE (Corporate Average Fuel Efficiency) americano, che prevede un valore medio di 54,5 mpg (miglia per gallone) entro il 2025 per tutti i costruttori di autovetture per passeggeri.
Questo implica una riduzione dei consumi nell’ordine del 50% ottenibile, secondo IHS Markit, solo con l’adozione di componenti più leggeri e performanti per le vetture.
Secondo i ricercatori di IHS, i materiali polimerici e compositi avranno un ruolo fondamentale nella riduzione del peso delle auto dei prossimi 4 anni, grazie allo studio approfondito delle inedite combinazioni possibili per la realizzazione di materiali leggeri ma resistenti e, soprattutto, sostenibili.
Uno sviluppo i cui costi, in costante diminuzione, non possono far altro che agevolare l’adozione di questo tipo di materiali e tecnologie su grandi numeri di produzione e non solo su lotti limitati di vetture laboratorio o supercar costosissime. L’aumento del numero di vetture prodotte a livello mondiale (previsto in 110 milioni di veicoli nel 2025, contro gli 88,7 milioni del 2015, anche grazie al mercato cinese) darà una spinta notevole a questa crescita.
Materiali ad alto potenziale
L’utilizzo della plastica a favore di acciaio o alluminio dona inoltre ai progettisti una libertà impensabile con gli altri materiali, grazie ad una maggiore lavorabilità e ad un costo inferiore per quanto riguarda l’allestimento di stampi e attrezzature per la produzione su larga scala.
Ormai è prassi comune vedere autovetture dotate di pannelli carrozzeria in plastica: nei prossimi anni, poi, questo materiale si estenderà ai telai dei sedili, alle portiere e addirittura ai “vetri", che non saranno più tali. Ma quello che più sarà rilevante per la riduzione del peso sarà l’utilizzo di tali materiali anche per quanto riguarda le applicazioni strutturali, dove ai polimeri si affiancano delle fibre di vetro, carbonio e altri materiali per aumentarne le proprietà meccaniche e ridurne il peso, con una percentuale che oscilla tra il 25 e il 70%.
Non stupisce dunque il fatto che l’IHS sostenga che la produzione di materiali compositi a matrice polimerica raddoppierà nel lasso di tempo che va dal 2015 al 2020.
BMW ci ha già dimostrato che è possibile produrre in larga scala con materiali compositi, sia per la gamma iPerformance sia per la rinnovata ammiraglia Serie 7. Certo, i numeri in questione sono ancora risicati, ma il passo per arrivare ai costruttori generalisti (con una conseguente riduzione dei costi, sia per il produttore, sia per il cliente).