Hyundai-Kia, scommessa sull'elettrico
I marchi asiatici hanno dimostrato di essere avanti dal punto di vista dell'elettrificazione del mercato e nella cosiddetta corsa all'ibrido. In particolare Toyota, con la Prius su tutte, ha portato il concetto di ibrido ad un livello di auto di massa e
I marchi asiatici hanno dimostrato di essere avanti dal punto di vista dell’elettrificazione del mercato e nella cosiddetta corsa all’ibrido. In particolare Toyota, con la Prius su tutte, ha portato il concetto di ibrido ad un livello di auto di massa e non solo destinata ad un manipolo di ambientalisti convinti. Hyundai e Kia, i marchi coreani partner, vogliono però puntare ad un ruolo primario nel mercato dell’auto e nientemeno che a mordere i talloni di Toyota appunto.
Dopo aver lanciato la Kia Niro e la Optima, che arriverà anche in versione ibrida più avanti nell’anno, e la Hyundai Ioniq, l’alleanza coreana intende lanciare altri 26 modelli da qui al 2020. L’ibrido sarà protagonista ma ci saranno anche modelli ad elettrico fuel-cell, come la Tucson, ed elettrico totale, come la Soul. Il mercato di casa non sarà sufficiente a sostenere i ritmi di crescita che secondo Lee Ki-Sang, Presidente di Hyundai-Kia, è da fissare a 300 mila auto all’anno solo tra le elettriche e plug-in mentre Toyota ne ha piazzate 1,2 milioni nel 2015.
Per raggiungere il risultato è necessario suddividere i costi il più possibile tra i modelli, condividendo più componenti possibili soprattutto tra quelli del cosiddetto powertrain (motori, trasmissione e batterie). Inoltre tutti i modelli devono poter garantire un’adattabilità tra le configurazioni ibride e quelle tradizionali. I piani di Hyundai e Kia sono chiari ed a Ginevra sono stati resi noti fino in fondo, bisognerà vedere sul lungo periodo quali saranno le capacità di mantenere in linea i costi di sviluppo con i risultati di vendita ma i due marchi hanno le carte in regola per dar del filo da torcere a ben più della sola Toyota.