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Dieselgate Volkswagen: le ipotetiche conseguenze sulla gamma

Tra le conseguenze dello scandalo "dieselgate" ci sarà inevitabilmente il danno finanziario per il gruppo VW. Sanzioni, costi per i richiami ed eventuali cause legali costringeranno Volkswagen ad un periodo di austerità, periodo già inaugurato dal nuovo

Dieselgate Volkswagen: le ipotetiche conseguenze sulla gamma
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 9 ott 2015

Tra le conseguenze dello scandalo “dieselgate" ci sarà inevitabilmente il danno finanziario per il gruppo VW. Sanzioni, costi per i richiami ed eventuali cause legali costringeranno Volkswagen ad un periodo di austerità, periodo già inaugurato dal nuovo CEO Matthias Muller. Parlando agli impiegati, infatti, il CEO ha si confermato che il gruppo sarà in grado di superare questa crisi ma, per farlo, dovrà effettuare dei tagli per quanto riguarda i progetti in sviluppo.

Tutto ciò che non è assolutamente necessario sarà cancellato o posticipato: questo significa che il gruppo VW dovrà puntare sui modelli che fanno cassa, lasciando da parte le nicchie che, non raggiungendo una massa critica nelle vendite, porterebbero costi di sviluppo troppo alti. Volkswagen  ha spesso mantenuto in produzione modelli non certo campioni nei profitti, tutte auto che dovranno necessariamente sparire dai progetti del produttore. A questo va aggiunta anche la campagna di investimenti: solo un anno fa Audi annunciava un piano di 24 miliardi di euro che, terminando nel 2018, avrebbe portato il marchio più vicino alla competizione con BMW nel settore “premium". Anche Skoda, Seat e Ducati (tutti brand del gruppo) avevano pianificato una serie di investimenti per il futuro.

Con le enormi cifre in ballo, però, bisognerà rifare i conti e non è ancora chiaro dove Volkswagen taglierà per ridurre le spese. Probabilmente uno dei progetti da cancellare/posticipare è quello relativo alla Golf R400 e anche la Tiguan GTE vista a Francoforte sotto forma di concept potrebbe subire un rallentamento. Futuro incerto, poi, per gli eredi di Scirocco e Beetle, modelli che non hanno mai brillato nelle vendite, e per l’ammiraglia Phaeton.

Guardando in casa Seat, invece, il SUV dovrebbe restare una certezza dato che lo sviluppo è ormai a buon punto: l’auto è prevista per il 2016 e si tratta di un modello importante per l’espansione del marchio. In caso di tagli, quindi, bisogna guardare alla divisione FR dove potrebbero esserci slittamenti, specie per la versione sportiva del SUV oltre che per la Leon Cross Sport vista a Francoforte.

Passando a Skoda non è chiaro quali potrebbero essere le conseguenze per i SUV in programma nei prossimi due anni mentre in casa Audi vedremo, probabilmente, slittamenti per i modelli ibridi ed elettrici. Inoltre tutte le top di gamma (A6, A8, Q8 e via dicendo) saranno costrette a fare i conti con la necessità del gruppo di rientrare delle spese non previste per il dieselgate, specie considerando che si tratta di progetti dal costo non indifferente: tutte queste vetture promettevano una ricca dotazione dal punto di vista delle tecnologie per la guida autonoma.

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