Un gioco mostra i vantaggi della guida autonoma
La guida autonoma è un argomento delicato, un'innovazione tecnologica attesa da molti ma anche temuta. Qualcuno potrebbe infatti pensare che lasciare il controllo ai computer non potrà eguagliare i riflessi umani, la capacità di discernere e via dicendo.

La guida autonoma è un argomento delicato, un’innovazione tecnologica attesa da molti ma anche temuta. Qualcuno potrebbe infatti pensare che lasciare il controllo ai computer non potrà eguagliare i riflessi umani, la capacità di discernere e via dicendo. Per convincere gli oppositori arriva Error Prone, un semplice gioco che mostra come la guida autonoma sia la soluzione al traffico e all’errore umano.
Il funzionamento è basilare: 25 auto viaggiano in circolo guidate dal computer. Uno o più giocatori possono intervenire e prendere il controllo di una vettura, premendo la lettera relativa sulla tastiera. Il gioco è pensato per simulare il traffico e quindi più si è, più realistica è la simulazione.
A patto che riusciate a non fare incidenti, allo scadere del tempo il sistema compara la distanza percorsa con il controllo umano e quella che avrebbe percorso il computer se il giocatore non fosse intervenuto. Ogni tentativo dimostra come la guida autonoma permetta di percorrere una distanza maggiore e come, sotto il controllo dell’occhio elettronico, i veicoli riescano a viaggiare in maniera più fluida. Dopo pochi tentativi, quindi, scopriamo che per “vincere" il gioco la soluzione migliore è quella di non giocare.
Ovviamente si tratta di una simulazione semplicistica volta a chiarire un concetto, simulazione che non tiene conto di quelle situazioni al limite, le più dibattute. Cosa succederà, ad esempio, quando un’auto a guida autonoma dovrà scegliere tra colpire un pedone o l’uscita di strada. Probabilmente si tratta di casi estremi dato che, in un mondo di auto a guida autonoma connesse con altri veicoli e con le infrastrutture, tali situazioni spariranno a priori. Resta un dubbio, il dubbio del caso su un milione (o un miliardo) e dell’impossibilità, per il computer, di effettuare una scelta etica. Che ne pensate?