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Volkswagen: crescono le vendite ma calano i ricavi

Nei primi nove mesi del 2025 il Gruppo regge sul piano commerciale, ma subisce l’impatto di dazi, ristrutturazioni e flessioni in alcuni mercati chiave.

Volkswagen: crescono le vendite ma calano i ricavi
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 30 ott 2025

Che il settore automotive, tra tensioni geopolitiche, aumento dei costi e cambiamenti normativi, stia affrontando un periodo di grandi incertezze non è una novità. È invece interessante registrare come tutto questo impatti sui bilanci delle case automobilistiche, in modo particolare dei gruppi automobilistici europei. Dopo i dati diffusi da Mercedes-Benz, che ha registrato un calo dell’utile operativo del 70% nel terzo trimestre nonostante la crescita dei modelli di fascia alta, anche Volkswagen Group presenta un quadro articolato. Le vendite sono in crescita, in modo particolare quelle per i modelli elettrici, ma cala la redditività a causa dei dazi e delle ristrutturazioni interne.

I dati finanziari di Volkswagen

I dati finanziari restituiscono un quadro a due velocità. Da un lato, le vendite globali hanno raggiunto i 6,6 milioni di unità, segnando una lieve crescita rispetto allo stesso periodo del 2024. Dall’altro, il risultato operativo è calato del 58%, passando da 12,8 a 5,4 miliardi di euro, con un margine sceso al 2,3%.

La flessione registrata da Volkswagen è dovuta principalmente all’aumento dei dazi, soprattutto negli Stati Uniti, alla revisione della gamma Porsche e alla svalutazione del valore del marchio. Questi elementi pesano per circa 7,5 miliardi di euro tanto che, senza questi costi, il margine operativo sarebbe del 5,4%, un risultato comunque positivo considerando la situazione economica globale.

Il fatturato complessivo ha superato i 238 miliardi di euro, con una crescita dell’1% su base annua. Il settore che ha mostrato la maggiore dinamicità è quella dei veicoli elettrici, in particolare in Europa occidentale. Qui, gli ordini di auto a batteria sono aumentati del 64%, arrivando a rappresentare il 22% degli ordini. Un risultato che premia l’offensiva prodotto del Gruppo, pur incidendo sulla redditività a causa dei margini inferiori di questi modelli rispetto a quelli tradizionali.

I mercati di riferimento

Volkswagen ha registrato una forte espansione in Sud America, Europa centrale e orientale, mentre ha subito cali significativi in Cina e Nord America. Guardando ai singoli marchi, il Core Brand Group (che comprende Volkswagen, Skoda, SEAT e CUPRA) ha mantenuto stabile la propria marginalità al 4,4%, sostenuta da un controllo attento dei costi. Skoda si conferma uno dei marchi più redditizi del gruppo, mentre Seat, Cupra e i veicoli commerciali Volkswagen sono leggermente al di sotto rispetto ai risultati del 2024.

Più complessa la situazione del Progressive Brand Group, che include marchi come Audi e Bentley. In questo caso, la marginalità è scesa al 3,2%, con un risultato operativo di 1,6 miliardi, penalizzato dal posticipo dello sviluppo di una nuova piattaforma elettrica per il segmento D e dai costi legati alla regolamentazione sulle emissioni. Ancora più difficile il quadro per Porsche, che ha visto calare le consegne dell’11%. Il marchio ha chiuso i nove mesi con una perdita operativa di 228 milioni di euro, influenzata dal rallentamento del mercato cinese, dall’aumento dei costi di produzione e dalla riconfigurazione delle attività legate alle batterie.

Per il 2025, la previsione resta cauta. I ricavi sono attesi in linea con quelli dell’anno precedente, mentre il margine operativo dovrebbe stabilizzarsi tra il 2 e il 3%.

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