Tesla limita autonomia e ricarica: 13 mila euro di risarcimento in Norvegia
Tesla è stata a condannata in Norvegia a rimborsare circa 13 mila euro a diversi suoi clienti per aver limitato l'autonomia e la potenza di ricarica attraverso un aggiornamento software.

Dalla Norvegia arriva una sentenza che sicuramente farà molto discutere. Un tribunale, infatti, ha condannato Tesla a risarcire diversi proprietari delle sue auto elettriche nel Paese con circa 136.000 corone pari a poco più di 13.000 euro per aver limitato la velocità di ricarica e la capacità della batteria (utilizzabile) attraverso un aggiornamento software. I fatti risalgono al 2019 e riguardano i proprietari delle Tesla Model S e Model X dotate di un pacco batteria da 85 kWh (prodotte sino al 2016).
I MOTIVI DELLA CAUSA
A seguito di un aggiornamento, molte di queste persone avevano notato un repentino calo sia dell'autonomia e sia della potenza massima a cui era possibile ricaricare gli accumulatori. All'epoca, Tesla si difese affermando che queste modifiche introdotte via software erano state fatte con l'obiettivo di "proteggere la batteria e di migliorarne la longevità" e che comunque riguardavano un piccolo gruppo di vetture.
Per la maggior parte dei veicoli, il calo dell'autonomia si era verificato dopo l'aggiornamento alle versioni 2019.16.1 e .2 del software di Tesla. Ovviamente, quanto accaduto non era affatto piaciuto ai proprietari. Per questo erano state avviate diverse cause legali con l'obiettivo di ottenere un risarcimento da parte della società americana.
Una di queste era stata intentata in Norvegia. Il tribunale ha emesso, adesso, la sentenza dando ragione ai proprietari delle auto elettriche che dovranno essere risarciti con la somma indicata all'inizio. Tesla potrà fare ricorso entro il 17 giugno anche perché rischia di dover pagare migliaia di clienti. Dietro la causa, infatti, ci sono solo 30 persone ma si stima che in Norvegia possano esserci circa 10.000 proprietari in possesso di uno dei modelli interessati dall'aggiornamento contestato. Il potenziale esborso complessivo del costruttore potrebbe essere quindi molto alto.
Vedremo quello che succederà anche perché Tesla non si era interessata alla causa intentata. Il vero problema, però, non è tanto l'aggiornamento che ha portato alla riduzione dell'autonomia e della potenza di ricarica, quanto la solita assenza di comunicazione da parte della casa automobilistica americana.
Probabilmente, se i proprietari delle auto fossero stati avvertiti in anticipo della decisione di rivedere alcuni parametri dell'auto attraverso un aggiornamento software, molte delle cause legali si sarebbero potute evitare.