Airbus: il futuro dell'aviazione è l'aereo a idrogeno, ecco ZEROe
Il futuro dell'aviazione è basato sull'idrogeno. Ne è convinta Airbus, che oggi ha presentato ZEROe, un nuovo concept per velivoli alimentati a idrogeno potenzialmente in grado di abbattere del 50% le emissioni.
Il futuro dell'aviazione è basato sull'idrogeno. Ne è convinta Airbus, che dopo aver dismesso un avveniristico progetto con Rolls Royce oggi ha presentato ZEROe, un nuovo concept per velivoli alimentati a idrogeno potenzialmente in grado di abbattere del 50% le emissioni. Dunque, idrogeno come fonte di energia primaria, carburante pulito per l'aviazione nell'ottica del raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica.
Oltre all'idea, c'è anche una data: l'obiettivo dell'azienda è sviluppare il primo aereo commerciale a impatto zero al mondo entro il 2035, il che significa che nei prossimi anni ci si darà da fare per testare e valutare tutte le tecnologie più drastiche dal punto di vista delle emissioni. Tra queste, secondo Airbus, c'è appunto l'idrogeno, con il programma ZEROe da lanciare entro il 2025. Come ha spiegato Glenn Llewellyn, vicepresidente della società:
"Cinque anni fa, la propulsione a idrogeno non era nemmeno considerata tra le soluzioni percorribili per ridurre le emissioni, ma i dati particolarmente convincenti provenienti da altre industrie dei trasporti hanno rapidamente cambiato le carte in tavola. Oggi siamo entusiasti del potenziale incredibile che l'idrogeno offre all'aviazione in termini di drastica riduzione delle emissioni".
Airbus ha quindi svelato tre concept diversi per il primo aeromobile commerciale a emissioni zero: tutti e tre sfruttano motori a turbina a gas modificati per bruciare idrogeno liquido come carburante, ma sfruttano anche delle celle combustibili a idrogeno per creare energia elettrica che supporti il motore.
Ciò che li distingue è l'approccio leggermente diverso per l'integrazione dei serbatoi di idrogeno liquido e per il sistema di distribuzione. Il primo concept è un progetto a turboventola che può trasportare fino a 200 passeggeri, con un autonomia di 2000 miglia nautiche, in grado quindi di operare a livello intercontinentale. L'idrogeno liquido sarà immagazzinato e distribuito attraverso serbatoi situati dietro una paratia posteriore pressurizzata.
Anche il secondo progetto, a turboprop, ha un sistema di immagazzinamento simile ma è dotato di due motori a turboelica. Può trasportare fino a 100 passeggeri e sarebbe in grado di percorrere più di 1000 miglia nautiche a tratta, il che lo rende perfetto per i voli a corto raggio.
Infine, il prototipo dalle linee più eccentriche è il blended-wing body, in cui le ali si fondono con il corpo principale dell'aereo in una fusoliera molto ampia che offre molte opzioni per lo stoccaggio e la distribuzione dell'idrogeno e la disposizione della cabina; in questo caso, ad esempio, i serbatoi sono posti sotto le ali. Assomiglia un po' al Maveric, può trasportare fino a 200 passeggeri e ha due turboventole.
Lo sviluppo di nuovi concept deve però andare di pari passo con l'adeguamento delle infrastrutture aeroportuali per il trasporto e il rifornimento di idrogeno nelle operazioni quotidiane. Perciò il supporto dei governi sarà fondamentale per raggiungere questi obiettivi, incoraggiare l'uso di carburanti sostenibili e permettere così ai vettori di dismettere in anticipo gli aeromobili più vecchi e meno ecologici.