Stellantis, conti in rosso. Perdita netta di 2,3 miliardi di euro nel primo semestre: colpa dei dazi
A pesare sui conti del Gruppo, anche l'introduzione dei dazi di Trump

I primi 6 mesi del 2025 sono conclusi e per Stellantis è tempo di un primo bilancio. Il Gruppo automobilistico ha infatti comunicato “alcune informazioni finanziarie preliminari e non sottoposte a revisione contabile, oltre alle stime delle consegne consolidate trimestrali a livello mondiale e i commenti sulle relative tendenze“. I risultati finanziari completi del primo semestre del 2025 saranno resi noti il 29 luglio 2025.
DATI FINANZIARI PRELIMINARI
- La fase iniziale delle azioni intraprese per migliorare le prestazioni e la redditività, con i nuovi prodotti che dovrebbero fornire maggiori benefici nella seconda metà del 2025;
- Circa 3,3 miliardi di euro di oneri netti al lordo delle imposte, principalmente legati ai costi per la cancellazione di programmi e alla svalutazione di piattaforme, all’impatto netto della recente normativa che elimina la sanzione prevista dal regolamento CAFE (Stati Uniti) e alle ristrutturazioni, che sono stati esclusi dall’utile operativo rettificato (“AOI”) in linea con la definizione di AOI della Società;
- Impatti negativi sull’AOI derivanti da costi industriali più elevati, dal mix geografico e di altra natura e dalle variazioni dei tassi di cambio;
- I primi effetti dei dazi statunitensi e la perdita di produzione già programmata legata all’attuazione del piano di risposta dell’Azienda.
CONSEGNE IN CALO
Stellantis ha comunicato anche le sue stime di consegne consolidate. Come spiega il Gruppo si tratta dei volumi di veicoli consegnati alla rete, a distributori o direttamente ai clienti finali e alle flotte, che determinano la rilevazione dei ricavi. Il dato del secondo trimestre 2025 è negativo. Le consegne consolidate sono state stimate in 1,4 milioni di unità, con un calo del 6% rispetto all’anno precedente. I motivi? Le pause di produzione legate ai dazi nordamericani all’inizio del trimestre, oltre a un impatto ridotto, ma negativo, della transizione dei prodotti nell‘Europa allargata, dove diversi importanti modelli sono stati aggiornati o sono in attesa di essere rinnovati.
In Europa, da evidenziare il buon risultato dei modelli Smart Car (Citroen C3 e C3 Aircross, Opel/Vauxhall Frontera e Fiat Grande Panda) le cui consegne sono aumentate del 45% su base progressiva nel secondo trimestre 2025, ovvero di 25 mila unità, rispetto al primo trimestre dello stesso anno.